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L'AMICO DI BUTAC VENDEVA CARNE DI CANE

michelangelo coltelli butac
amico di pedofili suicidi e venditori di carne di cane... ecco chi ci attacca



Stavolta l'hanno davvero fatta grossa gli idioti di Butac.it che dopo averci attaccato in passato e spesso costretti alla smentita hanno fatto davvero la pipì fuori dal vaso, infatti l'orafo di Bologna Michelangelo Coltelli odiatore degli animali e di coloro che gli animali li difendono e più volte denunciato per truffa e per diffamazione a mezzo stampa nell'ultimo pezzo ha visto bene di attaccare il commerciante di Torri del Benaco che era stato multato illegittimamente per aver posizionato delle ciotole per l'acqua dei cani sul suolo pubblico. Peccato che poi ci si è accorti che le ciotole erano sullo spazio condominiale. Ma non basta. Siamo andati a fondo in questi giorni e stiamo scoprendo ad uno ad uno chi sono i grandi commentatori del sito gestito dal Coltelli. Persa per suicidio una delle punte di diamante dei censori (che nel frattempo da buon pedofilo infilava le mani nelle vagine delle bambine che visitava in veste di pediatra) ora scopriamo che uno dei segnalatori che in facebook si spaccia per amante degli animali (solo per carpire informazioni per poi sputtanarci) altro non è che un ex commerciante che venti anni fà era stato denunciato per aver venduto carne di cane nel suo negozio. Complimenti Coltelli, avanti cosi dopo i pedofili tra i suoi amici annovera anche i commercianti di carne di cane. Ma vaffa.....

Bufale.net crea Marco Staone, fa girare la bufala in rete per poi far finta di smascherarla

bufala marco staone maskI criminali negazionisti di bufale.net ne combinano un'altra delle loro, fanno girare la bufale di un falso medico loro complice per poi far finta di smascherarlo. Il loro amico in questione è l'attore criminale  Gian Marco Saolini questo infatti non viene offeso come è tipico fare dei cicappini criminali,ma viene quasi elogiato per le sue malefatte. Qui la foto del testa di cazzo criminale15107241_224827761284556_3735489200873700305_n

Butac:ancora fango e bufale su Mistacco.it – il sito Butac indagato per calunnia.Basta calunnie per guadagnare click ecco chi guadagna parlando male del prossimo.

Quando la forza di un idea e la novità si diffonde l’invidia comincia a lavorare nella testa degli uomini che provano fastidio nel successo ottenuto dagli altri. E’ quello che in questi giorni succede a danno di Mistacco.it attaccato ingiustamente da un sito che specula creando false notizie al fine di attirare click e carpire dati sensibili agli ignari visitatori della pagina. Come sempre la macchina del fango crea finti scoop manipolando false informazioni a proprio uso e interpretando in modo malevolo al fine di denigrare e creare confusione.
ATTENZIONEBUTAC
Non vogliamo entrare nella polemica delle frasi denigranti espresse nella pagina del sito ma chiaramente gli argomenti portati a supporto della tesi per screditare Mistacco.it sono assolutamente di fantasia e facilmente confutabili anche utilizzando le informazioni presenti sul sito Mistacco.it. A una lettura attenta e chiaro che si è cercato di fare un collage d’informazioni senza neanche leggere quello che si è pubblicato. La pagina reca decine di false informazioni e sopratutto slegate dal contesto dell’argomento principale con il chiaro intento di denigrare qualcuno senza aver alcuna informazione comprovata in mano, basta leggere per intero la fonte delle informazioni per capire la malafede dell’autore della pagina.
Indagato per Calunnia ai danni di mistacco.it
Indagato per Calunnia ai danni di mistacco.it
l sito e’ da molti anni noto alla Polizia Postale per le numerose denunce a carico del proprietario che utilizzando la nota tecnica dei Titoli ad effetto cerca di attrarre visitatori al fine di guadagnare sui click.
apb
Google stessa segnala questo sito come sito pericoloso che carpisce informazioni sensibili ai visitatori possibile sito di phishing, il famoso programma di blocco degli annunci indesiderati ABP ne segnala ben 21. Sono tutti annunci in grado di carpire informazioni personali e visualizzare pubblicità indesiderate che se cliccate da un ignaro visitatore della pagina generano un profitto per il proprietario del sito.
Il meccanismo per guadagnare sulla buona fede dei lettori è ben spiegato in questo link. Mistacco con la sua grande idea sta dando filo da torcere alle aziende che vendono impianti fotovoltaici, convincendo con la forza della sua proposta decine di clienti tutti giorni a scegliere la convenienza di Mistacco a discapito di un impianto fotovoltaico. Il sito che attacca Mistacco guarda caso ospita banner pubblicitari di produttori d’ impianti fotovoltaici. E’ chiaro che e’ gli editori del sito non riuscendo a dimostrare la superiorità di un impianto fotovoltaico rispetto a Mistacco inventano e millantano con il chiaro scopo di usufruire di un vantaggio economico a discapito della concorrenza.
Nella pagina di “chi siamo” sono presenti solo dei nomi di fantasia, Neil, Ninth, DottPa, etc. Nessun recapito telefonico, nessun indirizzo. Nulla. Nessuna presentazione. Ecco chi sono le persone che scrivono le vere bufale, dei nessuno.
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Mistacco.it dichiara chiaramente chi è e dove si trova, pubblica tutto e sopratutto non si nasconde dietro a nomi di fantasia come fa il sito che pubblica delle vere bufale a danno di persone e aziende con il fine ultimo di guadagnare un profitto parlano male degli altri senza aver alcuna competenza della materia trattata e in totale disprezzo delle leggi e delle persone. http://mistacco.altervista.org/butac-mistacco-luci-ombre-macchina-del-fango-contro-mistacco/

BUTAC. CROCE CHIEDE 5 MILIONI DI EURO IN CAUSA CIVILE



A seguito della denuncia presentata contro i promotori del sito Bufale un tanto al chilo per i reati di calunnia e diffamazione da parte del presidente nazionale di AIDAA Lorenzo Croce http://aidaa-animaliambiente.blogspot.it/2015/02/bufale-tanto-al-chilo-sotto-inchiesta.html e della successiva apertura dell'inchiesta giudiziaria contro i promotori del sito da parte della procura della repubblica di Bologna. Il presidente nazionale di AIDAA ha depositato la richiesta di causa civile con una richiesta di risarcimento di 5 milioni di euro per il danno di immagine provocato dal sito dei mentecatti all'associazione ed alla sua persona. Soldi che saranno destinati agli animali.

BUFALE UN TANTO AL CHILO HA PAURA E SI CAGA SOTTO.


Che erano dei vigliacchetti lo sapevamo, che sono dei cacasotto ora ne abbiamo la prova. Infatti quelli di bufale un tanto al chilo si sono inventati l'ennesima panzana E MINACCIANO COME LORO SOLITO. Ma siccome sono dei senzapalle non hanno il coraggio di fare l'unica cosa che devono fare andare in procura a Bologna e vedere se esistono gli atti relativi alla mia denuncia che porta il numero 294/2014 MOD 46 che dopo che sono stato sentito si trasforma in modello 21 contro Zamagni e Costa. Loro scrivono le loro cose in maniera esagerata come al solito. Ma siccome in passato dicono di aver avuto risposte in due settimane dai tribunali vadano a Bologna, anzi tra un po saranno chiamati visto che sono indagati. 
I VIGLIACCHI HANNO LE ORE CONTATE. E HANNO ANCHE CAMBIATO SERVER PER PAURA CHE GLI OSCURASSERO IL SITO. BUFFONI. 
lORENZO CROCE

BUTAC.IT: IL SITO CHE DIFENDE I CLANDESTINI ATTACCA VOX E ILGIORNALE


Non toccate i ‘migranti’ ai fuffari di Butac.it , una costola di Sel:
La prima notizia è nostra, saremmo noi il ‘sito di dubbio gusto’ che pubblica notizie vere che non piacciono a Butac.it:

Della seconda ne siamo occupati anche noi:
Per carità, chiunque può occuparsi di quello che vuole, solo che è quasi comico che quelli di Butac.it continuino a definirsi ‘sito anti-bufale': sono un giornalino online con una chiara connotazione politica, che definisce ‘pseudogiornalismo’, qualsiasi opinione che non descriva la realtà come loro la intendono.
Se una notizie è vera. E’ vera. Punto. Ognuno è poi libero di avere la propria opinione, senza che un maestrino dalla penna rossa definisca questa opinione ‘psudogiornalismo’ o ‘dis-informazione’, perché esula dai propri ristretti orizzonti mentali di bacchettone antirazzista.   http://voxnews.info/2015/09/21/butac-it-il-sito-che-difende-i-clandestini-attacca-vox-e-ilgiornale/

Le radici del CICAP e le Cospirazioni



Il CICAP (Comitato Italiano per il Controllo delle Affermazioni sul Paranormale) fu creato il 9 ottobre 1988, in un incontro a Torino tra gli abbonati italiani alla rivista del Committee for Skeptical Inquiry, (CSI), in cui furono definiti gli obbiettivi dell'associazione, poi formalizzata il 12 giugno 1989. Aderiscono al CICAP Umberto Eco, Piero Angela, il mago Silvan, Umberto Veronesi e il noto Paolo Attivissimo. Il CICAP quindi è il ramo italiano del (CSI), in precedenza noto come il (Comitato per l'Indagine Scientifica sulle Affermazioni Paranormali), fondata il 1° maggio 1976 dal filosofo Paul Kurtz, nell'ambito di una conferenza dell'AHA nel campus della State University of New York. A sua volta ci fu la creazione dell'Unione Etico-Umanistica Internazionale, fondata nel 1952 con sede a Londra, essa è un'organizzazione che unirebbe laici, atei, agnostici, scettici singoli o associazioni presenti in 40 paesi.






"Piero Angela" video di Massimo Mazzucco


Il "cospirazionismo"




La CIA creò il termine cospirazionismo .. per attaccare chiunque sfidasse la narrativa ufficiale, in particolare, nell'aprile del 1967 la CIA inviò il dispaccio che coniò il termine "teorie del complotto"... indicandone i metodi per screditarle. Il testo era segnato da determinate operazioni psicologiche, disinformazione o da unità clandestine della CIA.






"Quelle che secondo il figlio di Piero Angela, rappresentano le strutture vuote del WTC"


Riassumendo la tattica della CIA:
Sostenere che sarebbe impossibile a tanta gente tacere su una grande cospirazione
Possedere amici nella CIA che contrastano le accuse, supportando la versione ufficiale
Sostenere che le testimonianze oculari siano inaffidabili
Sostenere che siano tutte notizie vecchie
Ignorare le accuse di cospirazione, a meno che la discussione fosse già avviata
Sostenere che è da irresponsabili specularvi
Accusare i cospirazionisti di infatuazione delle proprie teorie
Accusare i cospirazionisti di essere motivati politicamente
Accusare i cospirazionisti di interessi finanziari nel promuovere le teorie del complotto






"La disinformazione continua"




Fonti:

Aurorasito

Zero Hedge

Zero Hedge

Alba Internazionale

Luogocomune

CICAP

Paul Kurtz



Pubblicato da Vincenzo Ferraro albainternazionale.blogspot.it

LE SCIE CHIMICHE SONO UNA CAZZATA E' UN GRUPPO FACEBOOK FORMATO PRINCIPALMENTE DA STALKER DEL CICAP, DI FALSIFICATORI E DI LECCHINI INFAMI.

Questo gruppo LE SCIE CHIMICHE SONO UNA CAZZATA nasce per intimorire con screenshot e riunire personaggi stalker abbietti e poco discutibili del cicap e non contro gli attivisti che combattono attivamente e con informazioni veritiere  i crimini ambientali,i crimini della farmaceutica e di tante altre associazioni atte a falsificare documenti importanti per la salvaguardia della vita su questo pianeta per soldi sporchi. Si trova di tutto in questo gruppo,basterebbero brevi indagini da parte degli inquirenti per creare sull'immediato come minimo 10.000 anni di carcere. Allora che cosa stiamo aspettando? li arrestiamo o dobbiamo aspettare ancora  che ci avvelenino con le loro falsificazioni e normalizzazioni?

CICAP - Home Page: LASCIATE OGNI SPERANZA, VOI CH'ENTRATE.

Sveglia ragazzi! Sono io sono tra quei pochi che si sono accorti che anche Yahoo fa una robusta disinformazione politica e cuturale per conto CICAP tramite alcune utenze "canaglia" come
@Sesquiossidodip
@Oubaas
@Massimo
@Antoniom20011
@Valer...
@Tammy_17
ed una marea di nikcname che richiamano "feticci nominalistici" (molto cari alle massonerie) quali @Giorgia, @Lucifer92 e str0nzàte simili...
Ma la lista è molto più estesa e ci sono tantissimi cloni e utenze dello staff coinvolte nelle attività disinformative.

Il CICAP nacque come organo di controllo sulle affermazioni del paranormale... ma negli ultimi 10 anni ha cambiato volto... è diventato una estensione politica dell'Ordine dei Giornalisti che censura e denigra qualsiasi informazione o notizia SCOMODA AI POTENTI... nella fattispecie.. in merito a queste piaghe della società italiana:
Per il CICAP:

La Mafia non esiste.
Le stragi di stato sono forme di allucinazione collettiva.
Le classi politiche ed i Governi sono legittimi ed i loro privilegi sono più che meritati.
I governanti lavorano e operano per il bene del paese.
Il fenomento tangenti e corruzione è frutto di teorie complottiste e allucinazione collettiva.
TAV, MUOS, EXPO 2015 sono opere necessarie, chi si oppone è terrorista, schizofrenico,ignorante e disadattato socialmente.
Non esiste la congiura bancaria dei titoli SubPrime del 2008.
Le recessioni sono conseguenza della poca voglia di lavorare delle società occidentali.
Le banche sono enti benefici e giuridicamente corretti.
Chi è ricco e privilegiato se lo merita per aver lavorato, chi è povero è perchè ignorante e con deficit intellettivo.
Petrolio è l'unica fonte di energia, tutto il resto delle tencologie alternative o fonti energetiche alternative sono frutto di allucinazione collettiva, delirio, superstizione, credenze popolari, leggende metropolitane, disadattamento sociale, ignoranza, mancata selezione socio famigliare di soggetti emarginati che sarebbe meglio non esistessero.
Le spese militari sono utili in quanto rafforzano lo sviluppo tecnologico e ci proteggono dagli integralisti islamici e dai poveri del terzo mondo... che sarebbe meglio non esistessero... sono pelandroni, ignoranti, schizofrenici...insomma razza inferiore... (peccato che l'Islam integralista è da sempre finanziato dalla CIA come le varie mafie...)

...la lista è molto più estesa...
Certo... il parlarne ...anche contro... rafforza il mito del CICAP...
Per coloro che conoscono la Storia, quella vera...si saranno resi conto che le affermazioni dei CICAPPOLOGI sono le stesse che in Nazional Socialismo esercitava e teorizzava per Ebrei, Comunisti, oppositori, e contro chiunque non fosse nazificato.
  Anche in Yahoo di razzismo fascismo mascherato da predicozzi fatti da Sesquiossidodip più la sua ciurma di sguatteri dello Staff ve ne sono sin da vendere... e la vicenda prosegue anche nelle altre sezioni .... del resto in Yahoo si scrive che le banche meriterebbero più rispetto e maggiori finanziamenti governativi... ditemi come si possono scrivere simili stronzate se non si è finanziati da qualcuno per farlo.

ECCO PERCHÉ NON MI FIDO DEL CICAP

kinaido
00venerdì 13 marzo 2015 15:44
Non mi ero mai andato a leggere lo Statuto del CICAP, ma ho spesso letto le sue inchieste, i suoi articoli, le sue pubblicazioni, conosco l'operato di alcuni dei suoi membri, e so in generale di cosa si occupa e di come lo fa. 

Ho sempre avuto un pregiudizio nei confronti del CICAP, sia per le dichiarazioni quasi sempre faziose dei suoi componenti, e sia per una valutazione personale che nasce dalla seguente considerazione: e cioè, un'associazione creata apposta con lo scopo di controllare il paranormale, in realtá non può far altro che TENERNE A BADA LA DIFFUSIONE. E' scontato che sia cosí. Controllare le affermazioni sul paranormale non è una dicitura casuale, soprattutto se inserita in un atto pubblico, dove ogni parola ha il suo preciso significato. 

Significa infatti quello che ho appena detto (e che ribadisco): TENERNE A BADA LA DIFFUSIONE, evitare quindi che si formi un'opinione pubblica abbastanza consolidata che tenda ad accettare il paranormale come una cultura e una fenomenologia che possono normalmente convivere con essa, e in essa. ------------------------------ 


Peró devo dire che nonostante i miei pregiudizi (cmq fondati) non avevo ancora scoperto nulla di cosí concreto come quando poi ho deciso di andarmi a leggere il suo Statuto. Mi si è aperto un mondo. 

Leggendo il suo Statuto infatti si capisce perché il CICAP non è mai stato, non lo é adesso, e non potrá mai esserlo in futuro, un'associazione dalla quale potersi aspettare dichiarazioni oneste, imparziali, e dunque affidabili. Mi rivolgo soprattutto a un ufologo in particolare che in questi giorni pretendeva su facebook che il cicap o francesco grassi (suo membro) esprimessero il loro parere (peraltro giá dato) sul caso di Caronia. Come se fosse possibile parlare con loro in modo onesto e sincero. 


Quindi chiariamolo una volta per tutte, dal CICAP non ci si potrá mai e poi mai aspettare una dichiarazione possibilista sull'esistenza del paranormale, perché il suo Statuto prevede che: 

l’associazione si propone di realizzare interventi specifici intesi a : -costituire, attraverso un’intensa opera di informazione e di consultazione, un solido punto di riferimento per quanti potrebbero trovarsi, in ragione delle proprie condizioni psichiche, economiche, sociali e culturali, vittime di abusi legati al mondo dell’occulto, del paranormale edelle pseudoscienze (ART.3) 

Ció vuol dire letteralmente che il cicap rappresenta un punto di riferimento per chi viene raggirato e/o truffato dal paranormale, l'occulto e le pseudoscienze. Ancora meglio, questo significa che si dá per scontato che l'occulto, il paranormale, e le pseudoscienze, siano soltanto una truffa per le persone, specie le più deboli. Una truffa che può nascere dalle intenzioni dolose di chi la promuove, o dalla propensione a credervi di chi la subisce. Quindi si desume che per il CICAP, in entrambi i casi, o è in malafede chi parla di paranormale (si parla di abusi, quindi qualcosa di volontario), o è stupido chi lo sta a sentire. In entrambi i casi queste persone possono (secondo il cicap) leggere quello che il comitato dice per ricredersi ed uscire da questo brutto "tunnel". 


Proseguendo nello stesso articolo si legge: - promuovere ed incoraggiare la ricerca scientifica, l’indagine critica sulle pseudoscienze e sui fenomeni paranormali [...]


e subito dopo viene confermata la stessa cosa, con la seguente affermazione: 

-stimolare un’analisi critica nei confronti delle pseudoscienze e dei presunti fenomeni paranormali da parte di giornalisti, scrittori ed editori, scienziati, insegnanti, e quanti sono interessati ad un esame critico delle pseudoscienze e del presunto paranormale 

Io penso che più chiari di cosí non si possa essere. Il CICAP promuove un'analisi CRITICA del paranormale ed invita quante più categorie di persone possibili a seguirlo in questa direzione.


Ora bisogna capire cosa intende il CICAP per analisi CRITICA, se si riferisce ad una critica costruttiva o ad una critica DISTRUTTIVA. 

Vedendo cosa dice all'inizio sul paranormale e le pseudoscienze, vedendo come considera chi ne parla e chi ci crede, e leggendo molte delle inchieste che il cicap ha indagato, viene da chiedersi se ci si potrá mai aspettare una collaborazione seria ed onesta col cicap nella ricerca sul paranormale; viene da chiedersi se bisogna vederlo come un nemico della ricerca o come un alleato; viene da chiedersi se è credibile o no, quanto ci si può fidare, e in che modo va considerato ogni volta che dice una cosa. 

Io la mia opinione ce l'ho, per me quando il cicap dice una cosa c'è un 50% di possibilità che sia vero l'esatto contrario. Non mi fido del CICAP e non mi fideró mai. La ritengo un'associazione faziosa PER SUA NATURA. Io non so se con questo post ho ingenuamente scoperto l'acqua calda, o se ho sollevato la curiosità di molti. Fatto sta che se fino ad oggi si diffidava dal cicap perché complottisti, adesso abbiamo le PROVE GIURIDICHE che il cicap è di parte. 


Quei Talebani del CICAP

Un camion carico di letame ha scaricato il suo contenuto nella sede centrale del comitato scientifico del CICAP :-) Mittente; "LA VERA INFORMAZIONE SCIENTIFICA."

Ogni anno il Cicap attua inutili convegni Nazionali. Il CICAP, l'associazione sorta nel 1989 per dimostrare le falsificazioni dei cosiddetti fenomeni extrasensoriali.
Fin qui non ci sarebbe nulla da obiettare.
La gran parte dei cosiddetti fenomeni fisici prodotti da sedicenti medium, guaritori, cartomanti e maghi, infatti sono sicuramente il frutto d'ignoranza, di superficialità, di superstizioni, d'imbrogli e di cattiva fede.
Ciò premesso, però, almeno quattro sono le obiezioni che devono essere poste.
La prima riguarda la premessa su cui si istituisce il CICAP che sin dal primo giorno della sua fondazione ha sempre negato, in modo preconcetto, ogni possibilità di esistenza di fatti paranormali.
In ambito scientifico, questa posizione è intollerabile: rifiutare un presunto fenomeno o una semplice ipotesi vuol dire compiere lo stesso percorso di preconcetto, superstizione e cattiva fede che poi si attribuisce alla parapsicologia.
La scienza non ha preconcetti: il CICAP sì.
Per fare un esempio, il ricercatore universitario Rhine, prima di decidere sull'esistenza o meno della telepatia, ha ricercato per trent'anni, effettuando centinaia di migliaia di prove. Non ha deciso esaminando uno o due casi (positivi o negativi perché magari dovuti a imbroglio) ma li ha estesi a migliaia di persone, in modo da ottenere una casistica su base scientifica.
Il CICAP non ha mai proceduto con una metodologia del genere, limitandosi, in modo non scientifico, a esaminare casi singoli per trarne generalizzazioni che, ovviamente, non fanno statistica ma solo opinione.
Una procedura, quindi, decisamente anomala se si parla di "metodo scientifico".
Ci si potrebbe chiedere se gli operatori del CICAP procedono allo stesso modo quando, come scienziati, lavorano nei propri laboratori universitari.
La seconda obiezione è una domanda di metodo: per il CICAP che cosa sono la ragione e la razionalità che tanto predicano?
Ad esempio le cellule, prima dell'invenzione del microscopio, a chi le avesse ipotizzate erano frutto di follia? L'inconscio è un'invenzione di Freud? L'estetica è un gioco enigmistico della mente, oppure è una critica intuitiva della bellezza?
Cos'è dunque la razionalità? E' vero solo ciò che è ripetibile in laboratorio e dunque i sentimenti (che sono astratti) appartengono alla sfera degli inganni psicologici?
La terza annotazione è che il CICAP (tranne per il caso dell'infelice articolo sul miracolo di San Gennaro) non mantiene la stessa linea per quanto riguarda i miracoli che la Chiesa attribuisce ai santi.
Le stimmate, prodotte da San Francesco e da Padre Pio erano una manifestazione isterica? Sant'Antonio aveva veri fenomeni di bilocazione? Gesù camminò veramente sulle acque, moltiplicò il pane e i pesci, guarì gli infermi e risorse dalla morte? Oppure, come direbbe James Randi, fu solo un illusionista da baraccone che prese in giro povera gente ignorante?
I profeti profetizzavano il futuro, oppure erano come i cartomanti della televisione?
Ci piacerebbe che il CICAP mostrasse la stessa faccia intransigente anche verso i miracoli.
Oppure ha questa organizzazione paura dei potenti cardinali, delle ritorsioni della Chiesa o del giudizio delle lobby universitarie?
Infine, e sono al quarto e provvisoriamente ultimo punto, il CICAP ammette che la scienza conosce assai poco della realtà (vedi l'articolo di Piero Angela sul depliant del recente convegno).
Ma se è così, ed è così, a quale titolo gli "scienziati" negano a priori ciò che la scienza non può e non sa investigare?
La scienza, scrive Angela, non può rispondere alle domande angosciose sulla vita e sulla morte, non rassicura, non può dire nulla sul dolore. Siamo d'accordo.
Soprattutto (ma questo Angela non lo scrive) la scienza non ha la pretesa dell'assolutezza. Ma se non sa e non può dire nulla sulla vita interiore, altre discipline, come la psicologia e la filosofia possono ben dire qualcosa in più anche in assenza di dimostrazioni secondo gli standard e i protocolli scientifici.
La ragione in primo luogo. La civiltà comprende la filosofia, l'arte e quindi la poesia, la musica, la letteratura, la stessa scienza; cioè non solo reperti di sala anatomica, ma anche la realtà di natura astratta, di quella natura, cioè, che per il CICAP non esisterebbe.
La creatività, nella vita umana, è stata il prodotto di intuizioni, di immaginario trasferito nel costume e nell'arte, di proposte, di ricerca e anche di utopie e di sogni. Dobbiamo sterilizzare tutto e concludere che per creatività e civiltà vale solo la conoscenza scientificamente dimostrabile?
E poi, a quale conoscenza scientifica ci riferiremmo, alla fisica di Newton o alla relatività di Einstein?
E' chiaro che oggi dobbiamo pensare in modo scientifico, cioè partendo dalla dimostrazione (che non significa ripetibilità) di ciò che si afferma, ma pensare in modo riduttivo non è far scienza. E ci si chiede: si può veramente dimostrare che il CICAP ha tutte le ragioni e gli altri tutti i torti solo perché smascherando un imbroglio si afferma che tutto è un imbroglio?
Suvvia, un po' di serietà; per favore, più scienza seria.
Se è vero che i falsificatori sono migliaia (e vanno smascherati) e utilizzano la buona fede altrui per prosperare e arricchirsi, millantatori sono anche quegli scienziati che si trincerano dietro la pomposità della scienza e approfittano della medesima buona fede altrui per far passare il messaggio (falso) che solo la scienza sperimentale sia la verità e il resto non esiste.
Il CICAP sembra animato dallo stesso spirito fondamentalista, da guerra santa, che sta dividendo il mondo in fedeli e infedeli. Nel nostro caso vorrebbe costringerci ad essere con la scienza o contro di essa, come se una ricerca integrata e corretta rappresentasse un ostacolo alla conoscenza e alla verità.
E' il radicalismo la piaga umana, cioè il convincimento di saper tutto anche quando oggettivamente si sa poco o nulla.

Corrado Piancastelli
(Presidente del Centro Italiano di Parapsicologia)

Piero Massone Angela l'anti-omeopata


Salve a tutti,

inoltriamo il commento di Giorgio Vitali (Presidente Federazione Nazionale Quadri Informazione Scientifica e Ricerca) a due recenti articoli apparsi su Il Manifesto del 28 settembre 2003, relativi al processo di Catania contro Piero Angela, accusato di aver diffamato l'omeopatia nella puntata di Superquark del 11.07.2000.

Per chi volesse leggere la trascrizione della puntata del 11.7.2000 di Superquark può trovarla in formato .pdf a questo link:
http://www.omeomed.net/news/uploads/20031002.pdf

Vi ricordo che se avete articoli interessanti, suggerimenti, o ancora meglio volete collaborare con noi nella distribuzione di notizie, potete scrivermi all'indirizzoamanda@laleva.cc.

Buona lettura!
Amanda Adams
La Leva di Archimede
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Re: Piero Angela l'anti-omeopata (Commento di G. Vitali agli articoli sottostanti)

Per conoscere il retroscena degli avvenimenti di questo tipo, occorre avere familiarita' con i metodi utilizzati dalle multinazionali del farmaco. Quando si fanno certe trasmissioni, prima si concorda con gli interessati quello che si deve dire, e poi si organizza la trasmissione come se fosse originariamente partita dalle idee dell' autore della trasmissione stessa.
Sono le stesse multinazionali che hanno fornito gli interlocutori, generalmente ben pagati, per dire certe cose. Cosi' come le riviste periodiche vengono create per ottenere la pubblicita' e non il contrario, cosi' come i vari programmi televisivi vengono creati a misura della pubblicita'. Da queste operazioni vengono esclusi soltanto spettacoli autentici, come una partita di calcio o una gara di formula 1. Ma in questi casi la pubblicita' filtra da altre parti.
I legami dei personaggi citati con le industrie farmaceutiche sono arcinoti.
La Montalcini, a suo tempo, ebbe un Nobel grazie alla " intercessione" interessata di una azienda farmaceutica che vendeva prodotti inutili e grandemente dannosi e che oggi finalmente sono stati tolti dal mercato.
La Montalcini, senza apparentemente mostrare di valutare positivamente questi prodotti, prescritti a centinaia di migliaia di pezzi al mese in Italia, partecipava a tutti i convegni organizzati da quella Azienda, imprestando, per cosi' dire, la sua immagine all' azienda stessa ed ai prodotti che fraudolentemente vendeva (vedi caso Poggiolini-De Lorenzo-Farmacopoli).
Ma detto questo, anche l' omeopatia oggi e' una potenza perche' ha dietro di se grandi multinazionali che hanno tutto l' interesse alla sua divulgazione. L' esito quindi del processo e' incerto.

Giorgio Vitali
(Presidente Federazione Nazionale Quadri Informazione Scientifica e Ricerca)
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Superdivulgatore. In pillole (da Il Manifesto)

Come Andreotti Piero Angela si è fatto difendere dagli stessi avvocati del leader dc
Processo a Catania contro Piero Angela, accusato di aver diffamato l'omeopatia nel suo Superquark.
«Non è scienza», ribadisce in aula il popolare decano della divulgazione tv, sfidando una larga fetta di cittadini italiani (e di istituzioni in tutto il mondo) che hanno fiducia nella medicina alternativa e pensano che non debba esistere solo la Scienza ufficiale

PATRIZIA ABBATE-CATANIA


L'omeopatia è una bufala, fino a prova contraria. Così la pensa Piero Angela, e così ha ribadito senza esitazioni anche ieri mattina davanti ai giudici che lo stanno processando per decidere se queste opinioni, comunicate attraverso la tv a milioni di italiani - senza concedere parola alla controparte - rientrino nel normale diritto alla critica e non siano invece diffamazione aggravata. Il re dei divulgatori scientifici è finito alla sbarra a Catania dopo la querela della Simo (Società italiana di medicina omeopatica, associazione nazionale con sede nella città siciliana) e del suo presidente Ciro D'Arpa, che ha trasformato in denuncia penale il coro di critiche seguito a una puntata di Superquark dedicata alla più diffusa delle medicine non convenzionali.

La trasmissione andò in onda in prima serata su Rai Uno l'11 luglio del 2000, e in circa 15 minuti demolì l'attività degli omeopati, la cui efficacia sarebbe legata al solo effetto placebo, venne tra l'altro detto. Non solo: nel servizio curato dal giornalista Giangi Poli l'immunologo Ferdinando Aiuti spiegò che ci sarebbe un grave rischio per i malati che non si curassero con i farmaci tradizionali; aggiungendo che a volte i rimedi omeopatici possono scatenare allergie. Mentre un altro illustre luminare, il direttore del laboratorio di batteriologia dell'Istituto superiore di sanità, paventò la possibilità che alcuni materiali utilizzati possano essere infettanti.

D'Arpa non ha usato giri di parole per dirsi convinto che si trattò di una vera e propria «trasmissione di parte», nel corso della quale «si è proceduto ad una unilaterale, sistematica ed intenzionale condanna e diffamazione dell'omeopatia», con una «faziosità che va a tutelare gli interessi di quella parte della comunità scientifica ufficiale, in cui evidentemente Angela si identifica e che si ritiene minacciata dall'espansione della fiducia nelle medicine alternative», ha scritto nel suo accorato reclamo ai magistrati, inoltrato in procura circa due mesi dopo la messa in onda. La denuncia stava per essere archiviata in tempi record, ma a sorpresa il gip Angelo Costanzo ordinò al pm Roberto Peroni Ranchet l'imputazione coatta di Piero Angela, che nel marzo del 2001 è stato rinviato a giudizio dal giudice per l'udienza preliminare Carmen La Rosa.

Il popolare giornalista è comparso soltanto ieri davanti al giudice monocratico Cinzia Sgrò, sbloccando l'andamento di un processo andato avanti finora tra il disinteresse della stampa e gli intoppi procedurali. Accompagnato dall'avvocato Giulia Buongiorno (a lei e a Franco Coppi, la coppia d'assi di Andreotti, ha affidato la sua difesa) Angela è partito all'attacco sciorinando carriera e meriti, ricordando i 50 anni in Rai «senza mai una querela», citando le sette lauree honoris causa fin qui ricevute, i 29 libri «a larghissima diffusione», la medaglia d'oro del presidente Ciampi. Per poi andare al nocciolo: «La scelta di non chiamare gli omeopati in trasmissione è stata frutto di un lungo ragionamento» - ha spiegato. «Il mio punto di riferimento è la comunità scientifica, e siccome i prodotti omeopatici non sono stati sottoposti ai test e alle procedure attraverso cui una nuova medicina viene immessa nel mercato, con l'autorizzazione della Commissione unica del farmaco, non avrei potuto dare loro la parola: sarei andato contro le regole etiche del mio lavoro nel servizio pubblico...».

Le stesse ragioni addotte l'indomani della trasmissione, di fronte alle critiche e alle richieste di rettifica, caldeggiate anche dal sottosegretario alla sanità Ombretta Fumagalli con una lettera all'allora presidente Rai, Zaccaria. Lo spazio riparatore non fu concesso, in compenso si sviluppò un vivace dibattito soprattutto nelle rubriche delle lettere ai giornali, con Piero Angela a ribadire l'inconsistenza di questa terapia «basata su prodotti che la comunità scientifica giudica inesistenti», e a sventolare la solidarietà di scienziati di gran calibro come i premi Nobel Rita Levi Montalcini e Renato Dulbecco, il farmacologo Silvio Garattini, l'immunologo Ferdinando Aiuti, tutti fautori e sostenitori del «Progetto genoma» - che in questi anni ha di fatto monopolizzato attenzioni e fondi per la ricerca, a discapito di altri progetti e studi, anche di tipo convenzionale - e tutti notoriamente contrari alle medicine alternative. Tanto da essere tra i 37 firmatari di un documento che un anno fa criticò aspramente la Fnomceo, (la Federazione degli ordini dei medici italiani) rea di aver sollecitato il parlamento a legiferare finalmente sulle terapie non convenzionali. Gli ordini dei medici però «non sono enti scientifici, non hanno il compito di valutare e legittimare...», ha ripetuto ieri il giornalista in aula, citando ancora una volta i suoi supporter: «vedesse signor giudice che bella lettera mi scrisse Rita Levi Montalcini su quella trasmissione».

Anche questa lettera è entrata agli atti del procedimento, tra i quali compaiono molti studi scientifici a favore dell'omeopatia e le opinioni favorevoli dei ricercatori italiani più noti per essere competenti in materia come il chimico Paolo Bellavite (che boccia uno degli esperimenti mostrati a Superquark per inchiodare i sostenitori dell'omeopatia, definendolo un esempio di grossolana ignoranza), o lo stesso presidente della Fnomceo Giuseppe Del Barone, prodotti dall'avvocato di parte civile Leda Adamo. Che ha depositato anche le direttive europee sul tema, tutte indirizzate a regolamentare la materia. «Ma il punto non è dimostrare in un'aula di tribunale l'efficacia dell'omeopatia - dice l'avvocato Adamo - quanto contestare l'idea che esistano scienziati di serie A e scienziati di serie B, come fa a Angela a discapito del pluralismo, sancito dalla costituzione e finalità essenziale del servizio pubblico. Dalla trasmissione viene fuori invece l'idea che esista una sola scienza, una scienza di stato, per così dire. In nome della quale, inspiegabilmente, a parlare dell'omeopatia vengono chiamati Aiuti e Cassone, che non hanno alcuna competenza in materia...», come lo stesso giornalista ha ammesso ieri in tribunale.

L'avvocato è convinto che si siano addotte «prove false e false informazioni», e insieme si sia impedito ad altri scienziati, di livello riconosciuto, di dire la loro, «trattando il cittadino come un deficiente, quando invece il dovere del servizio pubblico è quello di mettere in condizioni le persone di scegliere liberamente». Per impedirlo la trasmissione utilizza molti mezzi, accusano gli omeopati della Simo, che hanno commissionato anche un'analisi a un esperto di comunicazione, i cui risultati sono anch'essi agli atti del processo ed elencano «un repertorio esteso di tecniche di condizionamento... che generano paura, inducendo a tenersi lontano dall'oggetto».

Di tutto questo ieri si è parlato comunque poco, in un'udienza che ha avuto come protagonista assoluto Angela e il suo avvocato Buongiorno che ha aperto l'interrogatorio chiedendo all'imputato di fornire al giudice il curriculum; e le parti civili defilate, sullo sfondo, a formulare poche domande che si sono infrante per lo più sulle opposizioni dei difensori. Mentre il pm Fanara ha addirittura rinunciato all'esame dell'imputato.

L'avvocato Adamo però si dice convinta che «il processo è apertissimo», e confida nel dibattimento che il 22 novembre dovrebbe chiudersi con le richieste del pm. «Il concetto di comunità scientifica come lo intende Angela è inaccettabile, così come è inaccettabile la sua idea di servizio pubblico. La delegittimazione degli omeopati investe questioni fondamentali legate ai diritti, in quanto lede la libertà di determinazione del paziente e la libertà del medico, che in fede e coscienza consiglia il trattamento che ritiene più adeguato. L'omeopata è prima di tutto un medico laureato e abilitato dallo stato, con una competenza in più: la non scientificità contestata da Angela si riduce al fatto che la materia non viene insegnata nelle università, come del resto la psicanalisi. Ma l'omeopatia è praticata in tutto il mondo, e in molti paesi europei è anche inserita nel sistema sanitario nazionale». Si può criticarla ma almeno la si prenda più sul serio.
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La sfida ininterrotta dell'omeopatia

La diatriba tra medicina ufficiale e medicina alternativa è sempre più violenta Scienza e denaro La presa sempre più diffusa che hanno le medicine «altre» mette in pericolo il business del «tradizionale». E provoca ormai reazioni scomposte
GIULIO DE MARTINO

Nel corso del processo in svolgimento presso il tribunale di Catania le due parti in lite, il noto e apprezzato giornalista scientifico Piero Angela e la Società italiana di medicina omeopatica, si sono scambiate accuse ed argomentazioni che hanno oltrepassato la normale dialettica processuale per investire il concetto e il metodo della «divulgazione scientifica» e tematiche di bioetica quali il «consenso informato» e la libertà di scelta terapeutica.
Si è pure evocata, da parte della difesa di Angela, una controversia che ha agitato una quindicina di anni fa la comunità dei fisici e dei chimici per poi discutere del rapporto che dovrebbe intercorrere tra medicina e scienza. Ci si è riferiti alle prolungate polemiche e contestazioni che hanno impegnato la comunità scientifica a seguito della pubblicazione, nel 1988, sulla rivista scientifica britannica Nature, di un articolo firmato da un gruppo di ricerca coordinato dal biologo francese Jacques Benveniste.

Fenomeno prodigioso

L'articolo riferiva di un fenomeno prodigioso: la reazione di degranulazione verificatasi in una soluzione a una concentrazione di 10-120 M. Da qui la dottrina della cosiddetta «memoria dell'acqua» che dava vigore a quanti erano alla ricerca di un fondamento teorico alla terapia medica di Hahnemann. Questa, oltre che sul principio ippocratico del similia similibus curentur, si fonda su di un impianto costituzionalista e sull'utilizzo di principi attivi (di origine vegetale, minerale o animale), diluiti progressivamente di un fattore 10 (dh1) o 100 (ch1) attraverso un processo di succussione e dinamizzazione. L'esperimento di Benveniste fu criticato dalla maggioranza della comunità scientifica, ma diede comunque avvio ad una serie di prove e controversie che condussero all'emarginazione dello studioso francese.
«Tuttavia - ribatte il dott. Ciro D'Arpa, presidente della Società italiana di medicina omeopatica - rigorosi esperimenti condotti da Ennis (e pubblicati su Inflammation Research nel 1999 e poi nel 2001), fra cui uno studio multicentrico europeo realizzato in 4 laboratori indipendenti, hanno poi confermato i risultati di Benveniste». Anche alcuni fisici sperimentali hanno evidenziato, in soluzioni simili a quelle omeopatiche, caratteristiche ben differenti da quelle del solvente di partenza. «Tutto questo, intanto, è un contributo dell'omeopatia alla scienza e non certo, ancora, della scienza all'omeopatia. Da sempre del resto i medici omeopati fondano la loro ricerca su una propria metodologia. In buona sostanza da parte omeopatica si contesta che la medicina attuale, pur riuscendo ad esercitare un notevole controllo sugli organismi (umani e non), non fornisce un motivo valido per negare linee diverse di sviluppo scientifico. Anche l'ingegneria genetica (il progetto totalizzante della cultura bio-scientifica attuale) sarebbe tenuta a confrontarsi con ipotesi medico-scientifiche alternative. Alcuni dei centri più avanzati nel campo delle ricerche scientifiche applicabili alla medicina omeopatica sono a Napoli: pensiamo agli studi di Vittorio Elia, Emilio Del Giudice e di Roberto Germano e al gruppo Arti (guidato da Claudio Cardella e Brunello Florio) che ha organizzato nel dicembre 1999 un congresso internazionale sul tema «The hidden properties of water».

Linea dura, invece, da parte di quanti sono scesi in soccorso dell'ideatore di SuperQuark, come Renato Dulbecco e Rita Levi Montalcini. «La scienza non è come la filosofia - ha rilanciato Angela - non si possono far sentire entrambe le campane e poi far decidere per conto proprio ai telespettatori». Gli esponenti del Cicap (l'associazione fondata dallo stesso Angela per il Controllo circa le affermazioni sul paranormale), tra i quali il chimico Luigi Garlaschelli, si sono impegnati a definire i termini di una «stroncatura scientifica» dell'omeopatia in base al principio di «non plausibilità» (un farmaco senza molecole non può avere efficacia). Anche Silvio Garattini e Ferdinando Aiuti si sono arroccati sulla trincea della scienza unica e quindi della non-scientificità dell'omeopatia.

Gli italiani e l'omeopatia

Gli omeopati, ad ogni modo, non sono né pochi né soli. L'omeopatia resta una prassi clinica diffusa e spesso apprezzata, ritenuta efficace in numerosi ambiti terapeutici anche da medici di diverso orientamento culturale. Da una indagine condotta Istat e dall'Istituto superiore di sanità nel 2001 si possono avere cifre aggiornate sul fenomeno della diffusione delle «medicine alternative» in Italia.
Circa 9 milioni di italiani hanno fatto ricorso almeno una volta, nel triennio 1997/1999 alle terapie non convenzionali. Si tratta del 15,6 % della popolazione a fronte di una media europea che sfiora già il 25%. La terapia più utilizzata è l'omeopatia. Vi fanno ricorso le donne in misura maggiore, la fascia di età più favorevole è quella fra i 35 e i 54 anni, in prevalenza hanno un elevato titolo di studio. Il 7,7 % dei bambini italiani ricevono, anche se non esclusivamente, un trattamento omeopatico. Si segnala un incremento di accessi all'omeopatia, all'erboristeria e all'agopuntura che oscillano fra l'8% e il 12% rispetto ai dati del triennio 1992/1994. Nel 37,6% dei casi è il medico o, nel 38,7%, un genitore a suggerirne il ricorso.
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Il padre di Piero Angela fu uno dei più importanti massoni italiani del ’900

di Davide Consonni-
Si chiamava Carlo il padre di quel Piero Angela che è oggi celeberrimo nelle vesti di divulgatore scientifico.(Senza laurea).
Quel che si vuol qui brevemente esporre è l’appartenenza di Carlo Angela all’obbedienza massonica del Grande Oriente d’Italia.
Per quanto riguarda la carriera accademica, lavorativa e politica di Carlo Angela rimando alla scarna biografia presente in Wikipedia: http://it.wikipedia.org/wiki/Carlo_Angela
Nel link che segue è contenuto un articolo apparso sulla rivista “L’Acacia Massonica”  [settembre 1947, anno III, n° 7, p. 196]: http://www.libertini737.it/public/allegati/Carlo%20Angela.pdf
Cito dall’articolo: “Il 3 giugno 1949 è passato all’Oriente eterno il carissimo Fratello dott. prof. Carlo Angela, Venerabile Onorario della Loggia Propaganda all’Oriente di Torino”
La Loggia Propaganda è una loggia storica del Grande Oriente d’Italia. Dopo la proclamazione dello Stato unitario, era sorta l’esigenza, da parte del G.O.I., di salvaguardare l’identità degli affiliati più in vista, anche all’interno dell’organizzazione. Per tale motivo, l’adesione di quest’ultimi era nota al solo Gran maestro, risultandogli come iniziazione “all’orecchio”. Nel 1877 il Gran maestro Giuseppe Mazzoni, iniziò a stilarne un elenco denominato Propaganda massonica, costituendo ufficialmente la loggia in questione. Adriano Lemmi (Gran maestro dal 1885 al 1895), era stato iniziato alla loggia “Propaganda” già nel 1877, e contribuì a darle prestigio, riunendo al suo interno deputati, senatori, banchieri.  [Fonte: Dino P. Arrigo, Fratelli d’Italia: cronache, storie, riti e personaggi : per capire la massoneria, Rubettino, 1994, p. 45]
Tra gli iniziati o affiliati più famosi della loggia Propaganda Massonica della fine del secolo XIX si ricordano: Agostino Bertani (1883), Giosuè Carducci (1886), Luigi Catellazzo (1888), Giuseppe Ceneri (1885), Giuseppe Aurelio Costanzo (1889) Francesco Crispi (1880) Nicola Fabrizi Camillo Finocchiaro Aprile, Menotti Garibaldi, Pietro Lacava, Ernesto Nathan (1893) Aurelio Saffi (1885), Gaetanp Tacconi (1885), Giuseppe Zanardelli, (1889). [Fonte: Vittorio Gnocchini, L’Italia dei liberi muratori: brevi biografie di massoni famosi, Mimesis, 2005, pp. 36-277]
come potete verificare qui di seguito la loggia Propaganda esiste ancora: http://www.grandeoriente.it/logge/piemonte.aspx
Torniamo a Carlo Angela, citando ancora l’articolo apparso sull’Acacia Massonica del settembre 1949 in merito alla sua scomparsa:
“Il Fr:. Angela, 33° del Rito Scozzese Antico ed Accettato era entrato nella fratellanza nel 1905 e pervenne ai più alti gradi del nostro sodalizio in virtù del suo carattere adamantino…”
cito ora il passo relativo al funerale secondo rito massonico:
“A cremazione avvenuta le ceneri sono state trasportate a San germano Vercellese a cura dei Fratelli di Loggia. Il rito massonico s’è svolto nella tornata regolare dell’8 Giugno della R. Loggia Propaganda. Il Tempio, parato ritualmente a lutto, ha offerto una commovente visione che ha marcato il grande e fraterno amore del quale era circondato il fratello commemorato. Dopo la deposizione di una corona di fiori ed un’elevata rievocazione dell’Estinto fatta dall’attuale M. Venerabile, i fratelli hanno ricomposto la catena d’unione e continuato i lavori”
Qui il link in cui è contenuto  l’articolo del 1949, pagina 3: http://www.libertini737.it/public/allegati/Carlo%20Angela.pdf


Gianni Comoretto: baggianate in libertà




Gianni Comoretto (Spock)
tto, astronomo dell'osservatorio di Arcetri (C.I.C.A.P.), improvvisato "esperto" di scie chimiche, pardon... di condensa, insiste e persiste, come le sue scie di condensa persistentie non contento del suo infelice "exploit" aimicrofoni di Controradio, calca la mano. Egli, infatti, si cimenta in altre mirabolanti menzogne ammantate di "scientificità", sul suo blog. Vediamo che cosa scrive Comoretto (sono stati volutamente lasciati gli errori grammaticali):

[...] "Nel caso delle normali scie di condensa, cioè vapore degli scarichi che condensa in aghi di ghiaccio, la scia si forma sempre dietro al motore,ad una distanza che tipicamente è di alcune decine di metri (se fa MOLTO freddo può essere di 5-10 metri). Se invece si tratta di qualcosa di spruzzato dall'aereo, partirà da punti diversi, (sic!) e inizierà immediatamente.

[...] Concludo, perché finché non mi pagano gli arretrati, lavoro per l'NWO solo nei ritagli di tempo. Cosa si capisce da tutto questo? Se escludiamo i rarissimi fuel dump (sic!), le scie partono SEMPRE da dietro i motori,(sic!) e da diversi metri dietro i motori".

Prescindendo dal fatto che la regola espressa non è assolutamente applicabile al fenomeno delle chemtrails e questo perché i carburanti impiegati nelle operazioni clandestine di aerosol sono del tutto particolari, vorremmo sapere allora che cosa rappresenta questa foto, dottor Comoretto? In base alle sue affermazioni, siamo indotti a pensare che siano proprio scie chimiche e non scie di condensazione, per cui la prendiamo in parola: sono proprio scie chimiche. E' lei ad affermarlo come attestano altre decine di foto e di filmati.

[...] "Questa foto riguarda un fuel dump (sic!), un'operazione che viene fatta talvolta prima di un atterraggio di emergenza per alleggerire l'aereo. Incidentalmente lo stesso aereo è stato filmato sopra Torino, (sic!) e il filmato gira sui siti come prova che le scie non escono dai motori. Come vedete non solo la scia parte da un punto differente (che incidentalmente è proprio la posizione degli ugelli di rilascio del carburante in quell'aereo), ma è intensissima all'inizio e diventa rapidamente molto più trasparente".

"Essendo il rilascio di scie chimiche un'operazione segretissima, non sono autorizzato dal NWO a pubblicare un'immagine vera, come non sono autorizzato a pubblicare le foto segrete dei puffi e degli unicorni volanti, e quindi dovete accontentarvi di qualcosa che ci assomigli".

Esatto! Infatti quella foto è un falso, dottor Comoretto, come dimostrato ampiamente in questo articolo, di fronte al quale il suo spirito di bassa lega si rivela patetico.

Qui ci fermiamo, in attesa di un articolo più approfondito di prossima pubblicazione sulla messinscena attuata dai soliti noti disinformatorinella recente trasmissione dedicata alle scie chimiche dagli amici di Controradio.

AGGIORNAMENTO:

Gianni Comoretto pensa di aver risolto la questione delle scie vicinissime ai motori con una risposta basata su dati certamente insufficienti. Infatti, se ingrandiamo bene la fotografia e la contrastiamo, possiamo verificare che le scie sono molto più vicine ai motori di quanto affermi il cicappiano. Oltretutto si evince anche che i getti sono due per motore anziché uno, ma qui per ora sorvoliamo...

Il provetto disinformatore scrive:

"Qui il disegno ingrandito. I motori del 747 sono lunghi 5,9 metri, e la scala è di 14cm/pixel (56cm/pixel nell'originale). Le scie compaiono 82 pixel dietro al bordo anteriore di ciascun motore, cioè 5,5 metri dietro i motori. Siamo al limite dei valori che avevo dato io".

Comoretto dimentica che gli esempi, anche in velivoli di dimensioni decisamente inferiori (e quindi i suoi calcoli vanno a farsi benedire), non si contano, ma visto e considerato che l'esimio è così esperto di aeronautica, perché non ci spiega anche le anomalie presenti in questa foto?

http://www.tankerenemy.com/2009/03/gianni-comoretto-baggianate-in-liberta.html#.VfDZ6MjnTQg