Un camion carico di letame ha scaricato il suo contenuto nella sede centrale del comitato scientifico del CICAP :-) Mittente; "LA VERA INFORMAZIONE SCIENTIFICA."
Ogni anno il Cicap attua inutili convegni Nazionali. Il CICAP, l'associazione sorta nel 1989 per dimostrare le falsificazioni dei cosiddetti fenomeni extrasensoriali.
Fin qui non ci sarebbe nulla da obiettare.
La gran parte dei cosiddetti fenomeni fisici prodotti da sedicenti medium, guaritori, cartomanti e maghi, infatti sono sicuramente il frutto d'ignoranza, di superficialità, di superstizioni, d'imbrogli e di cattiva fede.
Ciò premesso, però, almeno quattro sono le obiezioni che devono essere poste.
La prima riguarda la premessa su cui si istituisce il CICAP che sin dal primo giorno della sua fondazione ha sempre negato, in modo preconcetto, ogni possibilità di esistenza di fatti paranormali.
In ambito scientifico, questa posizione è intollerabile: rifiutare un presunto fenomeno o una semplice ipotesi vuol dire compiere lo stesso percorso di preconcetto, superstizione e cattiva fede che poi si attribuisce alla parapsicologia.
La scienza non ha preconcetti: il CICAP sì.
Per fare un esempio, il ricercatore universitario Rhine, prima di decidere sull'esistenza o meno della telepatia, ha ricercato per trent'anni, effettuando centinaia di migliaia di prove. Non ha deciso esaminando uno o due casi (positivi o negativi perché magari dovuti a imbroglio) ma li ha estesi a migliaia di persone, in modo da ottenere una casistica su base scientifica.
Il CICAP non ha mai proceduto con una metodologia del genere, limitandosi, in modo non scientifico, a esaminare casi singoli per trarne generalizzazioni che, ovviamente, non fanno statistica ma solo opinione.
Una procedura, quindi, decisamente anomala se si parla di "metodo scientifico".
Ci si potrebbe chiedere se gli operatori del CICAP procedono allo stesso modo quando, come scienziati, lavorano nei propri laboratori universitari.
La seconda obiezione è una domanda di metodo: per il CICAP che cosa sono la ragione e la razionalità che tanto predicano?
Ad esempio le cellule, prima dell'invenzione del microscopio, a chi le avesse ipotizzate erano frutto di follia? L'inconscio è un'invenzione di Freud? L'estetica è un gioco enigmistico della mente, oppure è una critica intuitiva della bellezza?
Cos'è dunque la razionalità? E' vero solo ciò che è ripetibile in laboratorio e dunque i sentimenti (che sono astratti) appartengono alla sfera degli inganni psicologici?
La terza annotazione è che il CICAP (tranne per il caso dell'infelice articolo sul miracolo di San Gennaro) non mantiene la stessa linea per quanto riguarda i miracoli che la Chiesa attribuisce ai santi.
Le stimmate, prodotte da San Francesco e da Padre Pio erano una manifestazione isterica? Sant'Antonio aveva veri fenomeni di bilocazione? Gesù camminò veramente sulle acque, moltiplicò il pane e i pesci, guarì gli infermi e risorse dalla morte? Oppure, come direbbe James Randi, fu solo un illusionista da baraccone che prese in giro povera gente ignorante?
I profeti profetizzavano il futuro, oppure erano come i cartomanti della televisione?
Ci piacerebbe che il CICAP mostrasse la stessa faccia intransigente anche verso i miracoli.
Oppure ha questa organizzazione paura dei potenti cardinali, delle ritorsioni della Chiesa o del giudizio delle lobby universitarie?
Infine, e sono al quarto e provvisoriamente ultimo punto, il CICAP ammette che la scienza conosce assai poco della realtà (vedi l'articolo di Piero Angela sul depliant del recente convegno).
Ma se è così, ed è così, a quale titolo gli "scienziati" negano a priori ciò che la scienza non può e non sa investigare?
La scienza, scrive Angela, non può rispondere alle domande angosciose sulla vita e sulla morte, non rassicura, non può dire nulla sul dolore. Siamo d'accordo.
Soprattutto (ma questo Angela non lo scrive) la scienza non ha la pretesa dell'assolutezza. Ma se non sa e non può dire nulla sulla vita interiore, altre discipline, come la psicologia e la filosofia possono ben dire qualcosa in più anche in assenza di dimostrazioni secondo gli standard e i protocolli scientifici.
La ragione in primo luogo. La civiltà comprende la filosofia, l'arte e quindi la poesia, la musica, la letteratura, la stessa scienza; cioè non solo reperti di sala anatomica, ma anche la realtà di natura astratta, di quella natura, cioè, che per il CICAP non esisterebbe.
La creatività, nella vita umana, è stata il prodotto di intuizioni, di immaginario trasferito nel costume e nell'arte, di proposte, di ricerca e anche di utopie e di sogni. Dobbiamo sterilizzare tutto e concludere che per creatività e civiltà vale solo la conoscenza scientificamente dimostrabile?
E poi, a quale conoscenza scientifica ci riferiremmo, alla fisica di Newton o alla relatività di Einstein?
E' chiaro che oggi dobbiamo pensare in modo scientifico, cioè partendo dalla dimostrazione (che non significa ripetibilità) di ciò che si afferma, ma pensare in modo riduttivo non è far scienza. E ci si chiede: si può veramente dimostrare che il CICAP ha tutte le ragioni e gli altri tutti i torti solo perché smascherando un imbroglio si afferma che tutto è un imbroglio?
Suvvia, un po' di serietà; per favore, più scienza seria.
Se è vero che i falsificatori sono migliaia (e vanno smascherati) e utilizzano la buona fede altrui per prosperare e arricchirsi, millantatori sono anche quegli scienziati che si trincerano dietro la pomposità della scienza e approfittano della medesima buona fede altrui per far passare il messaggio (falso) che solo la scienza sperimentale sia la verità e il resto non esiste.
Il CICAP sembra animato dallo stesso spirito fondamentalista, da guerra santa, che sta dividendo il mondo in fedeli e infedeli. Nel nostro caso vorrebbe costringerci ad essere con la scienza o contro di essa, come se una ricerca integrata e corretta rappresentasse un ostacolo alla conoscenza e alla verità.
E' il radicalismo la piaga umana, cioè il convincimento di saper tutto anche quando oggettivamente si sa poco o nulla.
CICAP, Comitato italiano per il controllo delle affermazioni sul paranormale (adesso pseudoscienze). Dopo esserci occupati dei bilanci, il nostro viaggio continua sull'attività principale dell'associazione: le indagini sul paranormale. Molte volte, le loro inchieste sono risultate attendibili, e hanno smascherato truffatori e saltimbanchi, bisogna avere l'onesta intellettuale di riconoscerlo. Ci sono però alcune zone d'ombra e abbagli clamorosi. Come nel caso della Sindone, catalogata senza dubbio come falso, ricostruzione sbugiardata subito dopo. O come l'indagine sui cerchi nel grano, caduta nel ridicolo. E il caso dei roghi di Caronia, per il Cicap normalissimi, per il ministero dell'interno e il Cnr inspiegabili. Ultima in ordine di tempo la scomunica dell'omeopatia, oggi riabilitata pienamente dalla scienza.Un'analisi completa sulle cantonate prese dal CICAP.
Partiamo dal caso più clamoroso, l'affermazione che la Sindone si può riprodurre. Una delle tecniche preferite dai seguaci del comitato è annunciare di essere in grado di replicare una copia perfetta di qualcosa ritenuto "incredibile". Hanno tentato anche con i cerchi nel grano, e i risultati sono stati ridicoli. Nessun dubbio infatti che i cerchi si possano riprodurre, lo hanno fatto i ciclemakers con risultati notevoli, ma non ci sono riusciti certo gli italianissimi investigatori dell'occulto.
Ma torniamo alla Sindone. In occasione del XI° Congresso del CICAP tenuto ad Abano Terme il 9, 10 e 11 ottobre il dott. Luigi Garlaschelli, chimico dell’Università di Pavia, ha tenuto una relazione dal titolo “La Sindone si può riprodurre: in cui ha presentato la sua ricerca che gli ha consentito di ottenere per la prima volta una riproduzione della Sindone in grandezza naturale (4,40 x 1,10 metri).
Secondo il Cicap infatti nonostante molti ritengano il lenzuolo che avvolse il corpo di Cristo presenti caratteristiche inspiegabili e irriproducibili con mezzi umani, Garlaschelli era riuscito a fare il "miracolo". L'annuncio ha provocato un eco internazionale, servizi Tv, e via di seguito. Ma com'è andata a finere? Tutto falso.
Naturalmente gli studiosi veri della sindone insorsero. Proprio gli scienziati (quelli veri) di cui il Cicap tante volte prende le difese, etichettarono l'annuncio sulla Sindone un raggiro, stupendosi per le affermazioni prive di rigore scientifico che si erano sentite nel convegno. Le motivazioni che confutavano la realtà che la Sindone potesse essere riprodotta erano cristalline. È infatti possibile riprodurre alcune fattezze macroscopiche della Sindone, ma è assai più difficile riprodurre le caratteristiche microscopiche dell’immagine corporea ivi impressa. Nessuno, nemmeno con lo stato dell’arte delle tecnologie attuali, è stato sinora capace di riprodurre tutte insieme tali caratteristiche estremamente particolari. Anche un articolo a nome di 24 studiosi pubblicato su Internet (www.shroud.com/pdfs/doclist.pdf ) riporta l’impossibilità attuale di riprodurre tutte le fattezze della Reliquia più importante della Cristianità.
A tal proposito un articolo illuminante lo potete leggere qui riportato dal blog Insolitanotizia.
Leggiamone un estratto: Nessuno al mondo è ad oggi riuscito a replicare l'incredibile tridimensionalità dell'immagine sindonica, nè tantomeno a risovere l'enigma dele fibre insanguinate, sotto alle quali non ci sono tracce dell'immagine, che quindi risultano essere precedenti all'"impressione" della figura del corpo. Insomma chiunque avesse "riprodotto" con qualche stratagemma le membra del suppliziato, lo ha fatto senza intaccare in nessun modo la fisiologicità della sostanza ematica: nè con bruciature, nè con acidi, nè tantomeno con pitture varie. Nella versione fallace di Garlaschelli, il quale sostiene che la pittura è scomparsa anche grazie all'invecchiamento del tempo, ma sostanzialmente "lavata" via con procedimenti chimici, non si capisce com mai il sangue sia rimasto integro nonostante questa pulizia chimica. Senza dilungarci sulle inesattezze e sugli altri particolari tralasciati dal drappo di Garlaschelli, (nonostante da bravo scolaro abbia avuto la brillante idea di copiare il compitino a tal punto, da tralasciare sì importantissime caratteristiche, ma facendo quattro bellissime bruciature per riprodurre realisticamente i danni dell'incendio del XVI secolo) come l'approssimazione del suo tentativo di tridimensionalità, e il silenzio tombale sul modo in cui poter risparmiare il sangue dalla contaminazione dell'immagine, sappiate solo che l'aggettivo più gettonato dagli esperti è stato "infantile". Ridicolo sarebbe altrettanto corretto, se non fosse che taluni giornali e una manciata di servizi televisivi degli amici del CICAP, abbiano battuto il ferro fino a farlo diventare caldo, tanto che chissà quante menti impreparate e un po' ignoranti si saranno davvero convinte che quel formidabile scienziato di Garlaschelli, abbia davvero svelato l'arcano della Sindone! Capite l'arguzia e la bassezza di tali buffonate? capite il volume dell'acqua tirata al proprio mulino da questi balbuzienti della scienza, e i vantaggi economici e pubblicitari che ne derivano? Riuscite a comprendere il losco e ingannevole percorso di questi burattinai del sapere, il cui unico senso e scopo è accaparrarsi consenso verso il proprio schieramento?
Ad ogni modo nonostale anche la BBC abbia sbugiardato la tesi del CICAP, lo scopo dell'associazione era raggiunto, i media italiani sempre molto servizievoli avevano lanciato lo scoop che il CICAP aveva scoperto che la Sindone era un Falso Medioevale, senza ritornare sul pezzo dando l'epilogo finale: il CICAP aveva non solo mentito, ma alterato volutamente dei risultati scientifici mistificando la realtà.
Altro giro: il Cicap e l'Omeopatia
Il Parere del CICAP sull'omeopatia è chiaro: scrive Luigi Garleschi ( lo stesso della Sindone) ricercatore al Dipartimento di Chimica Organica dell'Università di Pavia:
Come un'anziana e dignitosissima vecchia signora, l'omeopatia se ne sta tra la pletora delle sue nipotine, le deliranti terapie alternative New Age, forte del prestigio di quasi duecento anni di vita. Verrebbe da dire "forte di duecento anni di onorata attività", se non fosse che la sua esistenza è stata fin dall'inizio, e continua ad essere, molto contestata. E' bensì vero che preparati omeopatici vengono prescritti da medici, ma è anche vero che questa strana disciplina non si insegna nei corsi universitari. E' vero che i preparati omeopatici si vendono solo in farmacia, ma non contengono alcuna molecola farmacologicamente attiva. E vengono denominati farmaci ma - unici tra tutti gli altri cui vorrebbero somigliare - non possono essere reclamizzati, e non recano la composizione. Devono invece recare la scritta "medicinale omeopatico, perciò senza indicazioni terapeuticamente approvate.
Allora guardiamo gli studi, affidandoci proprio all'indagine con metodi scientifici e cosa scopriamo?
E' dimostrato: l'omeopatia classica è efficace nelle malattie croniche e dimezza il consumo dei farmaci
Pubblicato da un'equipe di epidemiologi dellUniversità di Berlino, per la prima volta sono stati studiati gli effetti a lungo termine dell'omeopatia nella pratica clinica corrente. Lo studio è stato compiuto da 103 medici omeopati diplomati in omeopatia classica [1].
I dettagli:
Lo studio ha coinvolto 3981 pazienti (di cui 1139 bambini) affetti nella quasi totalità da malattie croniche (le più comuni erano rinite allergica negli uomini, cefalea nelle donne, dermatite atopica nei bambini). Dopo 24 mesi è stato effettuato il controllo del risultato della terapia omeopatica, utilizzando un sistema che permetteva di controllare non solo l'evoluzione della malattia principale ma anche della totalità dei sintomi (e quindi lo stato di salute complessivo). Questi i risultati:
adulti: la gravità della malattia è diminuita di oltre il 50% (da 6.2 a 3.0)
bambini: la gravità della malattia è diminuita di oltre il 70% (da 6.1 a 2.2)
Contemporaneamente si è osservato un miglioramento dello stato di salute generale sia negli adulti che nei bambini. Lo stato di salute è stato valutato con un questionario validato internazionalmente (SF-36).
Inoltre, il consumo di mecinali convenzionali pass dal 45% allinzio dello studio al 26.8% dopo 24 mesi.
Lo studio è molto importante in quanto:
1. dimostra su di un ampio gruppo di pazienti, seguiti per lungo tempo, che la medicina omeopatica è altamente efficace, cioè modifica in modo sostanziale il decorso della malattia del paziente (diminuzione di gravità della malattia dal 50 al 70%);
2. conferma che l'efficacia sulla singola malattia si ha in quanto il medicinale omeopatico, a differenza di quello convenzionale, ha un'azione d'insieme su tutto l'organismo (cura la malattia e l'individuo, infatti lo stato di salute complessivo migliora);
3. dimostra che questi risultati sono stati ottenuti con l'omeopatia classica: questa metodica quindi, non solo ha solide basi scientifiche (è basata su dati sperimentali, le sperimentazioni sull'uomo sano), ma dà anche importanti risultati clinici;
4. sottolinea l'importanza della competenza dei medici omeopati per ottenere risultati così favorevoli: dopo un training in omeopatia, i medici dovevano avere almeno 3 anni di pratica clinica per partecipare allo studio;
5. dimostra che in un periodo di tempo medio (2 anni) il consumo di farmaci convenzionali diminuisce quasi del 50%. Lo studio non è stato progettato per valutare il risparmio economico prodotto dalla medicina omeopatica classica ma è evidente che l'omeopatia, usata su larga scala, produce un enorme risparmio come costo, in farmaci convenzionali.
Inoltre l'omeopatia classica costa molto poco perchè usa un solo medicinale omeopatico, composto da una sola sostanza. Questi medicinali, detti Unitari, costano in media 4-8 euro e si utilizzano a lungo.
Nota: [1] omeopatia classica: metodologia omeopatica in cui si utilizza un solo medicinale omeopatico per volta basandosi, per la prescrizione, sulla totalità dei sintomi del paziente (e non su un sintomo o due, come si fa normalmente nella medicina convenzionale). Fonte: Andrea Valeri, resp. dipartimento di ricerca scientifica, Soc. Italiana di Medicina Omeopatica Claudia Witt1, Rainer Lüdtke2, Roland Baur1, Stefan N Willich1. Pratica medica omeopatica: I risultati a lungo termine di uno studio di coorte su 3981 pazienti. BMC Public Health. 2005 Nov 3;5:115. 1Istituto di Medicina Social]e, Epidemiologia, Economia della Salute; Centro Medico dellUniversità di Charité, D-10098 Berlino, Germania 2Fondazione Karl e Veronica Carstens, Deimelsberg 36, D-45276 Essen,Germania
Il caso dei fuochi di Caronia: per il cicap è tutto normale, ma per lo stato italiano il fenomeno è inspiegabile
Ricordate sicuramente i fenomeni di autocombustione nelle case di decine di siciliani, registrati dal gennaio del 2004, che hanno condotto nell'isola scienziati di tutto il mondo a caccia della soluzione del 'giallo dei fuochi spontanei'.
Ecco cosa scriveva il CICAP in merito agli eventi siciliani tramite Massimo Polidoro in persona:
Come CICAP abbiamo indagato in passato episodi di incidenti e incendi "spontanei" in abitazioni e luoghi di lavoro. In tutti i casi, alla fine, si e' scoperto che una o piu' persone, spinte dai motivi piu' svariati (rivalsa, scherzi di cattivo gusto, desiderio di attirare l'attenzione, noia...), erano dietro ai fenomeni. Erano loro, cioe', ad appiccare il fuoco o a provocare gli altri disagi". Un esempio di questo tipo si trova qui: http://www.cicap.org/lombardia/cicaplombardianews/01_04_1998/02.htm Ma com'e' possibile che il fenomeno si diffonda in modo cosi' ampio, come succede a Caronia? "Dalla nostra esperienza emerge un quadro ricorrente. All'inizio, ci sono autentici disturbi, magari di origine elettrica (cortocircuiti, dispersioni...) del tutto normali, ma ravvicinati nel tempo. Poi qualcuno, colpito forse dal trambusto suscitato da questi episodi, decide per motivi suoi di "intervenire" in proprio e appicca il fuoco qui e la'. Appena si diffonde il panico, subentra un processo di emulazione, per cui anche altre persone decidono di fare la loro parte, alimentando cosi' il fenomeno. E' un po' quello che e' successo con quelli che avvelenavano le bottiglie d'acqua ai supermercati: all'inizio i casi erano uno o due, ma appena i giornali hanno cominciato a parlarne si sono moltiplicati fino a sparire quando l'attenzione dei media e' scemata. Non sto dicendo che anche a Caronia le cose siano andate in questo modo, ma certo e' un'ipotesi da considerare e che, mi sembra, ha avuto poco rilievo sui media". Come si spiega che il fenomeno appare essersi molto ridotto nelle ultime ore? "Sembrerebbe la conferma di una ben nota "legge" del paranormale: quando i controlli sono zero i fenomeni sono 100, quando i controlli salgono a 100 i fenomeni scendono a zero. Adesso cioe' che il paese e' stato sgomberato e si e' riempito di esperti della protezione civile, dell'Enel, delle ferrovie e delle compagnie telefoniche il fenomeno si e' come dissolto. Chissa', nel caso fosse qualche "buontempone" - per cosi' dire - a provocare i danni adesso certo non ha piu' la possibilita' di muoversi indisturbato. Come CICAP, comunque, non escludiamo di condurre un'indagine sul posto se i fenomeni dovessero proseguire".
Tutto risolto e i creduloni messi all'angolo penserete voi? Nemmeno per sogno.
Un fascicolo riservato, consegnato a Palazzo Chigi al vertice della Protezione civile: la causa sono "test militari segreti o esperimenti alieni". Le formule utilizzate sono quelle di un testo da guerra dei mondi: "Tecnologie militari evolute anche di origine non terrestre potrebbero esporre in futuro intere popolazioni a conseguenze indesiderate. Gli incidenti di Canneto di Caronia potrebbero essere stati tentativi di ingaggio militare tra forze non convenzionali oppure un test non aggressivo mirato allo studio dei comportamenti e delle azioni in un indeterminato campione territoriale scarsamente antropizzato". Fantascienza? No un documento ufficiale del governo italiano.
Dopo che Polidoro e soci dunque avevano risolto tutto, il vaso di Pandora si era riaperto.
Per spiegare le ragioni di più di 180 roghi spontanei con elettrodomestici staccati dalla rete elettrica improvvisamente in fiamme, navigatori satellitari squagliati e cellulari impazziti, padre Gabriele Amorth, nel 2005, scomodò persino il diavolo, dopo che gli scienziati del Cnr, dell'Istituto nazionale di geofisica e di laboratori di mezza Europa avevano alzato bandiera bianca. Il governo Berlusconi ci volle vedere chiaro e creò una task force con tecnici di carabinieri, aeronautica e Marina militare, insieme agli esperti della Protezione civile e a un ricercatore della Nasa ingaggiato negli Usa. Risultato: l'estensione del campo di indagine a 309 strani episodi verificati lungo l'asse tirrenico, ma anche nel canale di Sicilia, per i quali, dopo tre anni, sono state escluse tutte le possibili cause naturali.
Anche in quella circostanza il CICAP prese un granchio, si dimostro precipitoso nelle conclusioni e fu smentito da tutti i fascicoli di ricerca ufficiali e addirittura dal Cnr e da un comitato d'inchiesta militare.
Da questi tre episodi emblematici ( ma c'è ne sono altri) si capisce che il rigore scientifico che il Cicap sbandiera è una chimera. Le tesi del CICAP hanno lo stesso difetto di quelle complottistiche, sono gravate da pregiudizio, con la smania di voler chiudere casi che rimangono aperti, voler risolvere misteri che rimangono insoluti. Nel caso di Caronia per esempio il comitato è stato sbugiardato e umiliato da ricercatori ben più preparati, e da conclusioni che sono opposte alle tesi semplicistiche esposte dallo stesso Polidoro nei suoi interventi sul caso. Sulla Sindone la magra figura è stata anche più grave.
Insomma se si usano i parametri del CICAP essi stessi risultano agli occhi degli altri una settaria formazione di credoloni al contrario. Essi credono a se stessi ancor prima che all'evidenza, palesando un rispetto delle regole di inchiesta solo apparente, e dimostrandosi nella maggior parte dei casi più superficiali degli stessi nemici che combattono: l'ignoranza, il falso, il raggiro.
Catania: Accusato di diffamazione per una puntata di SUPERQUARK - Rinvio a giudizio per Piero Angela
CATANIA – I medici omeopati non sono stregoni e l’Omeopatia è una cura seria. E soprattutto, se le terapie omeopatiche riescono a guarire chi vi fa ricorso, non è per l’effetto placebo (cioè per la suggestione provocata nel paziente da sostanze prive di principi attivi), ma grazie alla corretta diagnosi e alla terapia dell’omeopata. Non solo; definire i rimedi omeopatici “acqua fresca” o sostenere che possano gravi reazioni allergiche e altri danni, significa diffamare gli omeopati e il loro statuto scientifico. Questo in sintesi, il contenuto del provvedimento con cui il GIP di Catania, Carmela La Rosa, ha rinviato a giudizio Piero Angela, volto noto della TV e conduttore di Superquark.
E’ stata proprio una puntata di Superquark dedicata all’omeopatia, trasmessa l’11 luglio dell’anno scorso, a costare a Piero Angela il rinvio a giudizio per “diffamazione aggravata” (il dibattimento il 22 aprile 2002). Contro Piero Angela, sono state avviate due azioni giudiziarie: una querela, presentata dalla Società di medicina Omeopatica di Catania, e una citazione per danni, avanzata dalla Federazione delle associazioni mediche Omeopatiche di Roma. L’accusa rivolta al giornalista della Rai è di aver allestito un programma a senso unico, in cui è stata data voce soltanto agli avversari dell’omeopatia, che peraltro, dice il GIP, erano “persone non specificatamente qualificate in materia”. Per giunta violando la “par condicio” che il servizio pubblico radiotelevisivo dovrebbe sempre garantire, anche in considerazione dei 9 milioni di persone che in Italia ricorrono alle cure non convenzionali.
Il Superquark incriminato scatenò polemiche già il giorno successivo alla sua messa in onda, al punto che l’allora sottosegretario alla Sanità, Fumagalli Carulli, scrive al presidente della Rai Roberto Zaccaria, sollecitando interventi “riparatori” di segno contrario. Ma la Rai non fa nulla. E’ invece Piero Angela a far sentire la sua voce “dalla mia parte – dice- sono anche Dulbecco e Levi Montalcini. E poi la scienza non è come la filosofia, non si possono far sentire entrambe le campane e poi far decidere per conto proprio ai telespettatori.
Replica Leda Adamo, avvocato dei querelanti: Queste parole dimostrano il pregiudizio di Angela, e quindi la sua intenzione di denigrare l’omeopatia. Ne’ vale citare l’opinione di personaggi noti in campo scientifico, che come quelle dei partecipanti a Superquark, sono, appunto opinioni di parte”. E’ la tesi accolta dal GIP, basata sulla “impossibilità di verificare la fondatezza scientifica dell’omeopatia con gli strumenti dell’allopatia”. Sarebbe come voler leggere un testo scritto in una certa lingua servendosi dell’alfabeto di un’altra lingua. Lo spiega proprio un’allopata, Paolo Bellavite, docente di Patologia generale all’università di Verona.
Commentando l’esperimento di Angela (il quale, diluendo l’antibiotico concludeva che i rimedi omeopatici sono acqua fresca), Bellavite parla di “grossolana ignoranza”, perché nessun omeopata si sognerebbe di curare un’infezione con un antibiotico, perché l’omeopatia si propone di stimolare le difese dell’organismo”.
Ma non è finita. Il Cicap (comitato per il controllo sulle affermazioni del paranormale) difende Piero Angela e in questi giorni, in un convegno a Reggio Emilia, lo ha invitato a parlare affiancandogli il mago Silvan. Francamente accostare l’omeopatia al paranormale è un pò troppo. Anche per chi ne contesta la scientificità. C’è odore di nuove polemiche e querele. By Carlo Vulpio - Tratto da: Corriere della Sera - 09//11/2001
Il primo grado del processo e' stato favorevole a Piero Angela. 19/12/2001- La RISPOSTA del DOTT. PITERÀ a PIERO ANGELA LE FALSITA' di QUARK Dott. Fernando Piterà - Medico - Chirurgo, Dottore in Scienze Biologiche h.c. (Genova) - Docente in Omeopatia, Fitoterapia e Bioterapie - presso l'Università degli Studi di Milano.
"Se non mettiamo la Libertà di Cure mediche nella costituzione, verrà un tempo in cui la medicina si organizzerà, piano piano e senza farsene accorgere, in una dittatura. E il tentativo di limitare l'arte della medicina solo ad una classe di persone rappresenterà la Battaglia della scienza medica". (Benjamin Rush, firmatario della Dichiarazione d'Indipendenza USA).
"La sentenza di Claude Bernard che nella scienza la fede sia un errore e lo scetticismo un progresso porta sovente alla dislogia di negare tutto quello che non si riesca a dimostrare" (Prof. Gaetano Boschi).
Numerosi colleghi, pazienti e lettori, profondamente indignati, mi hanno più volte chiesto di scrivere in merito a quanto successo nel recente passato a riguardo delle vergognose affermazioni di Piero Angela nella sua trasmissione dell'I1 luglio 2000 (ore 20,45). Poiché diverse associazioni di medici omeopatici, di consumatori, ecc. avevano già adeguatamente risposto alle gravissime affermazioni del conduttore televisivo, e, considerato il fatto che non voglio rivestire a tutti i costi il ruolo di polemista, ho pensato che tutto ciò, unitamente alle numerose proteste già in atto, poteva aver in parte esaurito l'argomento. Più recentemente, però, un altro gravissimo episodio di sottocultura, degno solo di una "Repubblica delle banane" ha ulteriormente esasperato gli animi di tutti coloro che da decenni cercano un pacifico e leale confronto scientifico e metodologico. Gran parte della stampa nazionale, travisando completamente (e ritengo deliberatamente) un comunicato della Conferenza Episcopale Italiana, ha ulteriormente dimostrato la faziosità di una informazione giornalistica sempre più distorta e manipolata. A questo punto, quando ti ci tirano dentro per i capelli non si può proprio tacere ! Da qualche tempo è in atto, nel nostro Paese, una scellerata regia, pilotata ad arte da professionisti dell'intolleranza, i quali, in questo sport di tiro al bersaglio, praticato ormai da una schiera sempre più numerosa di agonisti, si mira ad influenzare negativamente la popolazione affinché non ricorra alle cure omeopatiche. In questo clima fortemente ostile e denigratorio, chi ci rimette è il rilievo obiettivo dei fatti, determinandosi un voluto disorientamento, ad arginare il quale, invano si attende da oltre ottant'anni un adeguato intervento del Ministero della Sanità. Non passa giorno che su stampa, quotidiani, riviste, reti televisive, non compaia qualche comunicato ostile o venga pubblicato qualche articolo o libercolo studiato e redatto ad arte per denigrare e beffeggiare l'Omeopatia senza nemmeno sapere cosa essa sia. Per contro, telegiornali e reti televisive, nelle massime ore di ascolto, si fanno paladini di nuove "scoperte" farmacologiche, annunciando e decantando (con molto anticipo) che per questa o quella malattia, è in arrivo una nuova pillola della giovinezza, una strabiliante compressa per dimagrire, una nuova molecola per essere sempre all'"altezza" della situazione, qualcosa che farà crescere i capelli a tutti i calvi. Ciò determina nella popolazione aspettative tali che abbiamo assistito a veri e propri esodi in altri paesi vicini per procurarsi tali strabilianti pillole che il più delle volte si sono rivelate dei "bidoni" per il consumatore, ma che hanno avuto almeno il merito di fare salire in borsa le quotazioni di quella o quell'altra casa farmaceutica. Se invece un tizio, abusando di efedrina a scopi dopanti si è intossicato per l'abuso scellerato di tale sostanza, la notizia che viene data negli stessi telegiornali è all'incirca questa: "non curatevi con le piante medicinali perché possono fare molto male, anzi possono far morire !". Ovviamente non si dice che l'efedrina e i suoi derivati (fenilpropanolamina, fenilefrina e pseudoefedrina) sono sostanze simpaticomimetiche usate soprattutto in medicina convenzionale per la preparazione di numerose specialità medicinali di largo consumo e largamente disponibili senza prescrizione medica, nei decongestionanti nasali e nelle preparazioni per il raffreddore. Tempo fa, in una pagina di televideo era comparso un avviso raccapricciante che più o meno recitava così: "Per problemi di salute non rivolgetevi a cartomanti o a medici omeopati" (Sic!). La stupidità e il delirio di onnipotenza di qualche noto o ignoto personaggio, in questo Paese, sembra essere presa ancora in seria considerazione e per di più pagata con pubblico danaro. Gli attacchi all'Omeopatia non sono pertanto nuovi, ma nella scorsa estate abbiamo assistito, allibiti, al più infamante e diffamatorio spettacolo televisivo contro l'Omeopatia, senza neppure interpellare una controparte per ribattere al cumulo di scempiaggini e falsità propinate agli increduli spettatori i quali, tra l'altro, pagano il canone per essere informati e non per essere raggirati. Tutto questo alla faccia della parcondicio, delle pari opportunità e del garante dell'informazione ! Le fasulle affermazioni contenute in quella trasmissione che "invitavano" spettatori e consumatori a non utilizzare terapie omeopatiche, senza consentire un minimo di contraddittorio da parte di chi non la pensa come loro, più che aver offeso o denigrato coloro ai quali erano rivolte, hanno squalificato fortemente chi le ha fatte, come infatti è avvenuto. Un vero e proprio autogol ! Ringraziamo quindi Piero Angela di tanta solerzia e attenzione verso l'Omeopatia, ma vorremmo invitarlo a documentarsi meglio (visto che almeno quello di documentarsi e fare documentari dovrebbe essere il suo mestiere) prima di parlare a sproposito. Ma la cosa più triste è che queste cose trovano ancora spazio, e si possono dire solo in Italia, e non certo perché siamo un paese democratico dove esiste ancora la libertà di parola, ma perché non si ha più nemmeno il pudore di contenere la menzogna entro i limiti della decenza. Inviterei pertanto il conduttore di Quark a fare lo stesso show televisivo che ha fatto qui da noi in Germania, in Inghilterra o in Francia, dove ad esempio vi sono 18.000 medici tra generici e specialisti che prescrivono Omeopatia, dove la stessa materia è insegnata in 10 Università di stato, dove l'Omeopatia è rimborsata dal sistema sanitario nazionale, dove la farmacopea omeopatica è una realtà dal 1965, così come in altri Paesi della Comunità Europea. Riguardo il contenuto di quella trasmissione, i fatti si commentano da sé. Non voglio pertanto perdere altro tempo a rispondere nel dettaglio a chi non è né medico né laureato, ma si arroga il diritto di giudicare l'operato di decine di migliaia di medici che in Europa esercitano la più grande e nobile professione dell'Arte Medica. Qualcosa invece bisognerebbe dire a coloro che, essendo colleghi, si prestano, convinti di essere sempre dalla parte della "verità", al turpe gioco della disinformazione, diventando nel contempo strumenti più o meno"consapevoli" della stessa scellerata regia, sponsorizzata ad arte da chi deve difendere antiche e consolidate posizioni dogmatiche, e non certo nel nome della salute pubblica. Vorrei chiedere a questi signori colleghi solo una cosa: "come mai se l'Omeopatia è acqua fresca, nel foglio delle indicazioni e controindicazioni di alcuni farmaci convenzionali, utilizzati per il trattamento dell'AIDS, c'è scritto a chiare lettere di non utilizzare, durante quel trattamento, anche i farmaci omeopatici ?" - "Come farebbe l'acqua fresca ad interferire con la farmacocinetica di quel farmaco, se si tratta solo di acqua ? Spero proprio che questi lungimiranti e illuminati colleghi non abbiano vietato ai loro pazienti di bere della semplice acqua !". Anche qui le cose si commentano da sé e pertanto non voglio dilungarmi in logore e sterili diatribe che durano ormai da 200 anni, dove le parti contendenti, sempre nuove, ma altrettanto antiche, si avvicendano e si lasciano di volta in volta coinvolgere in polemiche che divertono l'uditorio senza conquistarne il consenso, senza sapere che le loro dispute sono già state scritte e riscritte, con le stesse frasi, le stesse parole, con le stesse logore motivazioni. Perché questi solerti signori non fanno una trasmissione nelle ore di massimo ascolto per elencare i danni da farmaci, per contare quanti soggetti finiscono al pronto soccorso per ulcere gastriche perforate da uso di antinfiammatori ? Quanti shock anafilattici o allergie a farmaci, quanta patologia iatrogena e danni da farmaci sono riportati in letteratura medica ? Perché non occuparsi anche di una corretta informazione a vera tutela del cittadino consumatore il quale in questi casi, oltre che essere un consumatore, è anche un "paziente" e quindi un individuo e consumatore-sofferente. Perché non parlare dei danni da mercurio presente in numerosi vaccini (già ritirati dal commercio in altri paesi) e che in Italia continuano ad essere caldeggiati e consigliati per vaccinazioni di massa? Sono stati persino ritirati dal commercio i termometri al mercurio, ma lo stesso metallo viene iniettato in circolo come eccipiente o conservante in nome della profilassi e della salute (Sic!). Perché non fare una trasmissione che riporti in dettaglio l'elenco di tutti quei farmaciche sono stati ritirati dal commercio negli ultimi anni perché dimostratisi nocivi alla salute, dopo essere stati per anni in commercio ed assunti dalla popolazione ? Quali danni manifesti o latenti hanno provocato o provocheranno nell'organismo di chi li ha assunti ? Perché non dire ai cittadini che di recente un noto farmaco di largo consumo, prescritto anche a bambini è stato ritirato dal commercio perché ha provocato la morte per infarto di diversi individui (tra cui anche neonati) pur essendo un farmaco "collaudato" secondo i canoni della "scienza ufficiale"? Oppure potremmo citare un cospicuo elenco di farmaci che già da anni sono stati ritirati dal commercio in altri Paesi, mentre da noi vanno ancora per la maggiore ! I suggerimenti potrebbero essere veramente tanti e sono certo che, così facendo, Piero Angela avrebbe forse più audiens di ascolto. Ma questi ovviamente sono argomenti che lui non si sogna nemmeno di toccare. Solo la trasmissione "Report" per taluni aspetti, ha avuto il coraggio di farlo ! Non mi sembra quindi che la posizione di Piero Angela sia proprio neutrale, visto che sembra così preoccupato per la salute pubblica ! Ma oggi nessuno vuole più fare il suo mestiere. Quanti pazienti avrà mai curato Piero Angela ? Quante ore ha trascorso nella sua vita ad ascoltare, a visitare e prescrivere cure a pazienti ? Nemmeno mezza, voglio sperare ! E allora che ne sa di come gestire un ammalato, del rapporto tra medico e paziente ? Cosa ne sa dei limiti e dei campi di applicazione di metodologie terapeutiche diverse ? L'Omeopatia non ha più bisogno di sfide o confronti; da più di due secoli essa si confronta incessantemente sul terreno umano e con la soffèrenza del malato, in una rigorosa e scientifica logica di prevenzione, di cura e tutela della salute dell'essere umano, di salvaguardia e di rispetto della dignità umana. L'Omeopatia non ha bisogno di dimostrare che "chimicamente" esiste, perché è un procedimento di ordine fisico, anche se ancora qualche pitecantropo con l'hobby della collezione di certezze, con mezzi chimici antiquati o mediante chimici mediocri si ostina a voler trovare tracce di sostanze che nel farmaco omeopatico non ci sono più, per giustificare la presunta inefficacia o per screditare la tanto paventata efficacia dell'Omeopatia. Lo sanno ormai tutti tranne loro ! L'intolleranza, il pregiudizio e le critiche di quei colleghi che hanno fatto gli stessi nostri studi, ma che nulla sanno di Omeopatia, che nulla hanno letto o provato al riguardo, che nulla hanno visto e che continuano a non voler vedere e pretendono di emettere opinioni scontate come il loro sapere, non può che farci riflettere ulteriormente sul loro grado di cecità e imparzialità. In perfetto accordo con il grande Pierre Schmidt: "Non possiamo che essere rattristati e sgomenti dalla cieca parzialità di individui ai quali gli studi ed il sapere non hanno fornito nessun vero senso critico e la pratica nessuna tolleranza". Tratto da Anthropos & Iatria - Gennaio-Marzo 2001
Il primo processo si e' concluso con una sentenza che dichiara in sostanza, che i rimedi omeopatici sono "acqua fresca".....ora si attende il processo di appello ! Il processo di appello e' stato vinto da Piero Angela. Ma come la metteranno questi "giudici" (disinformatiod in malafede), quando verranno a sapere che vi sono nuove e probanti prove dellaMemoria dell'Acqua+Memoria del sangue ? ....ma chi ci dice che i giudici si informeranno e piuttosto non seguiranno l'onda....dei loro "padroni"...intanto l'indottrinamento e la disinformazione continua.....
Ritengo utile evidenziare anche qui la conclusione del ricercatore (pare sia un astronomo) che dice: "Voglia il Lettore intelligente dispensarmi dai lunghi commenti. Dall’esame delle dichiarazioni si evince che il dottor Piero Angela non solo esce sconfitto dalla disputa contro sir William Crookes ma anche fortemente sospetto di aver falsificato le notizie a mezzo stampa per fini personali."
>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>Il CICAP, Comitato Italiano per il Controllo delle Affermazioni sul Paranormale, è nato col nobile intento di monitorare il fenomeno paranormale in Italia, intento che si è rivelato degno di stima solamente contro ridicoli maghi, fattuchieri e prestigiatori di scarsa fama. Quando invece il comitato si è dovuto imbattere in ben altre questioni importanti, quali uccisione JFK, RFK, 11 Settembre, UFO, Viaggi Lunari, Circle Crops, Rabdomanzia.. Piero Angela e la sua banda di professori hanno sempre utilizzato ridicole tecniche didebunking, fuori da ogni contesto scientifico, rappresentando loro stessi e l'ente che rappresentano come un infido e pregiudiziale difensore delle teorie ufficiali. Con questo, e sottolineo con questo, non intendo affermare che le suddette questioni paranormali e complottistiche siano già state descritte nella loro completezza dalle versioni della controinformazione.. UFO = alieni; Circle Crops = alieni; 11settembre = AutoAttentato; .. tutt'altro, io, come voi, come altri possiamo solamente apprezzare lo sforzo di taluni, i quali senza pregiudizio coltivano il dubbio attraverso il metodo scientifico e smascherano giornalisti e falsi uomini di scienza che utilizzano televisioni e giornali non per mettere in campo il metodo scientifico, ma per difendere sistematicamente la posizione ufficiale. In scienza non esistono posizione ufficiali, nè senatori o grandi professori, esiste solamente la ragione e il metodo scientifico di analisi, tutto il resto è manipolazione della verità. Primo Video: http://www.arcoiris.tv/modules.php?name=Flash&d_op=getit&id=11938 Secondo Video: http://www.luogocomune.net/site/modules/news/article.php?storyid=3332 Un ringraziamento al lavoro del giornalista Massimo Mazzucco autore dei video Nota: Debunking: è l'atto di smascherare teorie ritenute false http://www.iragazzidellozoodisagnino.net/forum/index.php?topic=26.0 Il ruolo di Piero Angela PIERO ANGELA :"Nel 1989 è stato tra i fondatori del CICAP (del quale è socio effettivo), associazione per il controllo sul paranormale, nata per promuovere l'educazione scientifica (NdR: quella dei prePotenti) e lo spirito critico, nonché per indagare sull'effettiva esistenza dei presunti fenomeni paranormali." - Fonte: WIKIPEDIA Vedere questo video: Superquark e le 10 strategie per ingannare il pubblico
DISINFORMAZIONE La disinformazione è una subdola opera attuata dai "poteri forti" al fine di allontanare la gente comune dalla verità e dalla conoscenza. La disinformazione è quella applicata dal 95% dei media..in quanto essi ci portano a conoscenza solo delle notizie che fanno comodo alla "elite di potere" che controlla il mondo da dietro le quinte. La disinformazione serve ad omologare tutti noi esseri umani in una certa maniera affinché non siamo più liberi di pensare, di informarci, di riflettere e di capire il reale andamento del mondo. E la disinformazione è quella che fa passare per verità anche notizie palesemente false..mentre fa passare come "disinformazione" ciò che invece corrisponde al vero..come in una spirale che gira al contrario. Tratto da: controcorrente83.blogspot.com Preso da http://www.mednat.org/p_angela_omeopatia.htm
inoltriamo il commento di Giorgio Vitali (Presidente Federazione Nazionale Quadri Informazione Scientifica e Ricerca) a due recenti articoli apparsi su Il Manifesto del 28 settembre 2003, relativi al processo di Catania contro Piero Angela, accusato di aver diffamato l'omeopatia nella puntata di Superquark del 11.07.2000.
Vi ricordo che se avete articoli interessanti, suggerimenti, o ancora meglio volete collaborare con noi nella distribuzione di notizie, potete scrivermi all'indirizzoamanda@laleva.cc.
Buona lettura! Amanda Adams La Leva di Archimede
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Re: Piero Angela l'anti-omeopata (Commento di G. Vitali agli articoli sottostanti) Per conoscere il retroscena degli avvenimenti di questo tipo, occorre avere familiarita' con i metodi utilizzati dalle multinazionali del farmaco. Quando si fanno certe trasmissioni, prima si concorda con gli interessati quello che si deve dire, e poi si organizza la trasmissione come se fosse originariamente partita dalle idee dell' autore della trasmissione stessa. Sono le stesse multinazionali che hanno fornito gli interlocutori, generalmente ben pagati, per dire certe cose. Cosi' come le riviste periodiche vengono create per ottenere la pubblicita' e non il contrario, cosi' come i vari programmi televisivi vengono creati a misura della pubblicita'. Da queste operazioni vengono esclusi soltanto spettacoli autentici, come una partita di calcio o una gara di formula 1. Ma in questi casi la pubblicita' filtra da altre parti. I legami dei personaggi citati con le industrie farmaceutiche sono arcinoti. La Montalcini, a suo tempo, ebbe un Nobel grazie alla " intercessione" interessata di una azienda farmaceutica che vendeva prodotti inutili e grandemente dannosi e che oggi finalmente sono stati tolti dal mercato. La Montalcini, senza apparentemente mostrare di valutare positivamente questi prodotti, prescritti a centinaia di migliaia di pezzi al mese in Italia, partecipava a tutti i convegni organizzati da quella Azienda, imprestando, per cosi' dire, la sua immagine all' azienda stessa ed ai prodotti che fraudolentemente vendeva (vedi caso Poggiolini-De Lorenzo-Farmacopoli). Ma detto questo, anche l' omeopatia oggi e' una potenza perche' ha dietro di se grandi multinazionali che hanno tutto l' interesse alla sua divulgazione. L' esito quindi del processo e' incerto.
Giorgio Vitali (Presidente Federazione Nazionale Quadri Informazione Scientifica e Ricerca)
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Superdivulgatore. In pillole (da Il Manifesto)
Come Andreotti Piero Angela si è fatto difendere dagli stessi avvocati del leader dc Processo a Catania contro Piero Angela, accusato di aver diffamato l'omeopatia nel suo Superquark. «Non è scienza», ribadisce in aula il popolare decano della divulgazione tv, sfidando una larga fetta di cittadini italiani (e di istituzioni in tutto il mondo) che hanno fiducia nella medicina alternativa e pensano che non debba esistere solo la Scienza ufficiale
PATRIZIA ABBATE-CATANIA
L'omeopatia è una bufala, fino a prova contraria. Così la pensa Piero Angela, e così ha ribadito senza esitazioni anche ieri mattina davanti ai giudici che lo stanno processando per decidere se queste opinioni, comunicate attraverso la tv a milioni di italiani - senza concedere parola alla controparte - rientrino nel normale diritto alla critica e non siano invece diffamazione aggravata. Il re dei divulgatori scientifici è finito alla sbarra a Catania dopo la querela della Simo (Società italiana di medicina omeopatica, associazione nazionale con sede nella città siciliana) e del suo presidente Ciro D'Arpa, che ha trasformato in denuncia penale il coro di critiche seguito a una puntata di Superquark dedicata alla più diffusa delle medicine non convenzionali.
La trasmissione andò in onda in prima serata su Rai Uno l'11 luglio del 2000, e in circa 15 minuti demolì l'attività degli omeopati, la cui efficacia sarebbe legata al solo effetto placebo, venne tra l'altro detto. Non solo: nel servizio curato dal giornalista Giangi Poli l'immunologo Ferdinando Aiuti spiegò che ci sarebbe un grave rischio per i malati che non si curassero con i farmaci tradizionali; aggiungendo che a volte i rimedi omeopatici possono scatenare allergie. Mentre un altro illustre luminare, il direttore del laboratorio di batteriologia dell'Istituto superiore di sanità, paventò la possibilità che alcuni materiali utilizzati possano essere infettanti.
D'Arpa non ha usato giri di parole per dirsi convinto che si trattò di una vera e propria «trasmissione di parte», nel corso della quale «si è proceduto ad una unilaterale, sistematica ed intenzionale condanna e diffamazione dell'omeopatia», con una «faziosità che va a tutelare gli interessi di quella parte della comunità scientifica ufficiale, in cui evidentemente Angela si identifica e che si ritiene minacciata dall'espansione della fiducia nelle medicine alternative», ha scritto nel suo accorato reclamo ai magistrati, inoltrato in procura circa due mesi dopo la messa in onda. La denuncia stava per essere archiviata in tempi record, ma a sorpresa il gip Angelo Costanzo ordinò al pm Roberto Peroni Ranchet l'imputazione coatta di Piero Angela, che nel marzo del 2001 è stato rinviato a giudizio dal giudice per l'udienza preliminare Carmen La Rosa.
Il popolare giornalista è comparso soltanto ieri davanti al giudice monocratico Cinzia Sgrò, sbloccando l'andamento di un processo andato avanti finora tra il disinteresse della stampa e gli intoppi procedurali. Accompagnato dall'avvocato Giulia Buongiorno (a lei e a Franco Coppi, la coppia d'assi di Andreotti, ha affidato la sua difesa) Angela è partito all'attacco sciorinando carriera e meriti, ricordando i 50 anni in Rai «senza mai una querela», citando le sette lauree honoris causa fin qui ricevute, i 29 libri «a larghissima diffusione», la medaglia d'oro del presidente Ciampi. Per poi andare al nocciolo: «La scelta di non chiamare gli omeopati in trasmissione è stata frutto di un lungo ragionamento» - ha spiegato. «Il mio punto di riferimento è la comunità scientifica, e siccome i prodotti omeopatici non sono stati sottoposti ai test e alle procedure attraverso cui una nuova medicina viene immessa nel mercato, con l'autorizzazione della Commissione unica del farmaco, non avrei potuto dare loro la parola: sarei andato contro le regole etiche del mio lavoro nel servizio pubblico...».
Le stesse ragioni addotte l'indomani della trasmissione, di fronte alle critiche e alle richieste di rettifica, caldeggiate anche dal sottosegretario alla sanità Ombretta Fumagalli con una lettera all'allora presidente Rai, Zaccaria. Lo spazio riparatore non fu concesso, in compenso si sviluppò un vivace dibattito soprattutto nelle rubriche delle lettere ai giornali, con Piero Angela a ribadire l'inconsistenza di questa terapia «basata su prodotti che la comunità scientifica giudica inesistenti», e a sventolare la solidarietà di scienziati di gran calibro come i premi Nobel Rita Levi Montalcini e Renato Dulbecco, il farmacologo Silvio Garattini, l'immunologo Ferdinando Aiuti, tutti fautori e sostenitori del «Progetto genoma» - che in questi anni ha di fatto monopolizzato attenzioni e fondi per la ricerca, a discapito di altri progetti e studi, anche di tipo convenzionale - e tutti notoriamente contrari alle medicine alternative. Tanto da essere tra i 37 firmatari di un documento che un anno fa criticò aspramente la Fnomceo, (la Federazione degli ordini dei medici italiani) rea di aver sollecitato il parlamento a legiferare finalmente sulle terapie non convenzionali. Gli ordini dei medici però «non sono enti scientifici, non hanno il compito di valutare e legittimare...», ha ripetuto ieri il giornalista in aula, citando ancora una volta i suoi supporter: «vedesse signor giudice che bella lettera mi scrisse Rita Levi Montalcini su quella trasmissione».
Anche questa lettera è entrata agli atti del procedimento, tra i quali compaiono molti studi scientifici a favore dell'omeopatia e le opinioni favorevoli dei ricercatori italiani più noti per essere competenti in materia come il chimico Paolo Bellavite (che boccia uno degli esperimenti mostrati a Superquark per inchiodare i sostenitori dell'omeopatia, definendolo un esempio di grossolana ignoranza), o lo stesso presidente della Fnomceo Giuseppe Del Barone, prodotti dall'avvocato di parte civile Leda Adamo. Che ha depositato anche le direttive europee sul tema, tutte indirizzate a regolamentare la materia. «Ma il punto non è dimostrare in un'aula di tribunale l'efficacia dell'omeopatia - dice l'avvocato Adamo - quanto contestare l'idea che esistano scienziati di serie A e scienziati di serie B, come fa a Angela a discapito del pluralismo, sancito dalla costituzione e finalità essenziale del servizio pubblico. Dalla trasmissione viene fuori invece l'idea che esista una sola scienza, una scienza di stato, per così dire. In nome della quale, inspiegabilmente, a parlare dell'omeopatia vengono chiamati Aiuti e Cassone, che non hanno alcuna competenza in materia...», come lo stesso giornalista ha ammesso ieri in tribunale.
L'avvocato è convinto che si siano addotte «prove false e false informazioni», e insieme si sia impedito ad altri scienziati, di livello riconosciuto, di dire la loro, «trattando il cittadino come un deficiente, quando invece il dovere del servizio pubblico è quello di mettere in condizioni le persone di scegliere liberamente». Per impedirlo la trasmissione utilizza molti mezzi, accusano gli omeopati della Simo, che hanno commissionato anche un'analisi a un esperto di comunicazione, i cui risultati sono anch'essi agli atti del processo ed elencano «un repertorio esteso di tecniche di condizionamento... che generano paura, inducendo a tenersi lontano dall'oggetto».
Di tutto questo ieri si è parlato comunque poco, in un'udienza che ha avuto come protagonista assoluto Angela e il suo avvocato Buongiorno che ha aperto l'interrogatorio chiedendo all'imputato di fornire al giudice il curriculum; e le parti civili defilate, sullo sfondo, a formulare poche domande che si sono infrante per lo più sulle opposizioni dei difensori. Mentre il pm Fanara ha addirittura rinunciato all'esame dell'imputato.
L'avvocato Adamo però si dice convinta che «il processo è apertissimo», e confida nel dibattimento che il 22 novembre dovrebbe chiudersi con le richieste del pm. «Il concetto di comunità scientifica come lo intende Angela è inaccettabile, così come è inaccettabile la sua idea di servizio pubblico. La delegittimazione degli omeopati investe questioni fondamentali legate ai diritti, in quanto lede la libertà di determinazione del paziente e la libertà del medico, che in fede e coscienza consiglia il trattamento che ritiene più adeguato. L'omeopata è prima di tutto un medico laureato e abilitato dallo stato, con una competenza in più: la non scientificità contestata da Angela si riduce al fatto che la materia non viene insegnata nelle università, come del resto la psicanalisi. Ma l'omeopatia è praticata in tutto il mondo, e in molti paesi europei è anche inserita nel sistema sanitario nazionale». Si può criticarla ma almeno la si prenda più sul serio.
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La sfida ininterrotta dell'omeopatia
La diatriba tra medicina ufficiale e medicina alternativa è sempre più violenta Scienza e denaro La presa sempre più diffusa che hanno le medicine «altre» mette in pericolo il business del «tradizionale». E provoca ormai reazioni scomposte GIULIO DE MARTINO Nel corso del processo in svolgimento presso il tribunale di Catania le due parti in lite, il noto e apprezzato giornalista scientifico Piero Angela e la Società italiana di medicina omeopatica, si sono scambiate accuse ed argomentazioni che hanno oltrepassato la normale dialettica processuale per investire il concetto e il metodo della «divulgazione scientifica» e tematiche di bioetica quali il «consenso informato» e la libertà di scelta terapeutica. Si è pure evocata, da parte della difesa di Angela, una controversia che ha agitato una quindicina di anni fa la comunità dei fisici e dei chimici per poi discutere del rapporto che dovrebbe intercorrere tra medicina e scienza. Ci si è riferiti alle prolungate polemiche e contestazioni che hanno impegnato la comunità scientifica a seguito della pubblicazione, nel 1988, sulla rivista scientifica britannica Nature, di un articolo firmato da un gruppo di ricerca coordinato dal biologo francese Jacques Benveniste.
Fenomeno prodigioso
L'articolo riferiva di un fenomeno prodigioso: la reazione di degranulazione verificatasi in una soluzione a una concentrazione di 10-120 M. Da qui la dottrina della cosiddetta «memoria dell'acqua» che dava vigore a quanti erano alla ricerca di un fondamento teorico alla terapia medica di Hahnemann. Questa, oltre che sul principio ippocratico del similia similibus curentur, si fonda su di un impianto costituzionalista e sull'utilizzo di principi attivi (di origine vegetale, minerale o animale), diluiti progressivamente di un fattore 10 (dh1) o 100 (ch1) attraverso un processo di succussione e dinamizzazione. L'esperimento di Benveniste fu criticato dalla maggioranza della comunità scientifica, ma diede comunque avvio ad una serie di prove e controversie che condussero all'emarginazione dello studioso francese. «Tuttavia - ribatte il dott. Ciro D'Arpa, presidente della Società italiana di medicina omeopatica - rigorosi esperimenti condotti da Ennis (e pubblicati su Inflammation Research nel 1999 e poi nel 2001), fra cui uno studio multicentrico europeo realizzato in 4 laboratori indipendenti, hanno poi confermato i risultati di Benveniste». Anche alcuni fisici sperimentali hanno evidenziato, in soluzioni simili a quelle omeopatiche, caratteristiche ben differenti da quelle del solvente di partenza. «Tutto questo, intanto, è un contributo dell'omeopatia alla scienza e non certo, ancora, della scienza all'omeopatia. Da sempre del resto i medici omeopati fondano la loro ricerca su una propria metodologia. In buona sostanza da parte omeopatica si contesta che la medicina attuale, pur riuscendo ad esercitare un notevole controllo sugli organismi (umani e non), non fornisce un motivo valido per negare linee diverse di sviluppo scientifico. Anche l'ingegneria genetica (il progetto totalizzante della cultura bio-scientifica attuale) sarebbe tenuta a confrontarsi con ipotesi medico-scientifiche alternative. Alcuni dei centri più avanzati nel campo delle ricerche scientifiche applicabili alla medicina omeopatica sono a Napoli: pensiamo agli studi di Vittorio Elia, Emilio Del Giudice e di Roberto Germano e al gruppo Arti (guidato da Claudio Cardella e Brunello Florio) che ha organizzato nel dicembre 1999 un congresso internazionale sul tema «The hidden properties of water».
Linea dura, invece, da parte di quanti sono scesi in soccorso dell'ideatore di SuperQuark, come Renato Dulbecco e Rita Levi Montalcini. «La scienza non è come la filosofia - ha rilanciato Angela - non si possono far sentire entrambe le campane e poi far decidere per conto proprio ai telespettatori». Gli esponenti del Cicap (l'associazione fondata dallo stesso Angela per il Controllo circa le affermazioni sul paranormale), tra i quali il chimico Luigi Garlaschelli, si sono impegnati a definire i termini di una «stroncatura scientifica» dell'omeopatia in base al principio di «non plausibilità» (un farmaco senza molecole non può avere efficacia). Anche Silvio Garattini e Ferdinando Aiuti si sono arroccati sulla trincea della scienza unica e quindi della non-scientificità dell'omeopatia. Gli italiani e l'omeopatia Gli omeopati, ad ogni modo, non sono né pochi né soli. L'omeopatia resta una prassi clinica diffusa e spesso apprezzata, ritenuta efficace in numerosi ambiti terapeutici anche da medici di diverso orientamento culturale. Da una indagine condotta Istat e dall'Istituto superiore di sanità nel 2001 si possono avere cifre aggiornate sul fenomeno della diffusione delle «medicine alternative» in Italia. Circa 9 milioni di italiani hanno fatto ricorso almeno una volta, nel triennio 1997/1999 alle terapie non convenzionali. Si tratta del 15,6 % della popolazione a fronte di una media europea che sfiora già il 25%. La terapia più utilizzata è l'omeopatia. Vi fanno ricorso le donne in misura maggiore, la fascia di età più favorevole è quella fra i 35 e i 54 anni, in prevalenza hanno un elevato titolo di studio. Il 7,7 % dei bambini italiani ricevono, anche se non esclusivamente, un trattamento omeopatico. Si segnala un incremento di accessi all'omeopatia, all'erboristeria e all'agopuntura che oscillano fra l'8% e il 12% rispetto ai dati del triennio 1992/1994. Nel 37,6% dei casi è il medico o, nel 38,7%, un genitore a suggerirne il ricorso.
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-- La Leva di Archimede "Associazione di consumatori per la liberta' di scelta"