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ECCO PERCHÉ NON MI FIDO DEL CICAP

kinaido
00venerdì 13 marzo 2015 15:44
Non mi ero mai andato a leggere lo Statuto del CICAP, ma ho spesso letto le sue inchieste, i suoi articoli, le sue pubblicazioni, conosco l'operato di alcuni dei suoi membri, e so in generale di cosa si occupa e di come lo fa. 

Ho sempre avuto un pregiudizio nei confronti del CICAP, sia per le dichiarazioni quasi sempre faziose dei suoi componenti, e sia per una valutazione personale che nasce dalla seguente considerazione: e cioè, un'associazione creata apposta con lo scopo di controllare il paranormale, in realtá non può far altro che TENERNE A BADA LA DIFFUSIONE. E' scontato che sia cosí. Controllare le affermazioni sul paranormale non è una dicitura casuale, soprattutto se inserita in un atto pubblico, dove ogni parola ha il suo preciso significato. 

Significa infatti quello che ho appena detto (e che ribadisco): TENERNE A BADA LA DIFFUSIONE, evitare quindi che si formi un'opinione pubblica abbastanza consolidata che tenda ad accettare il paranormale come una cultura e una fenomenologia che possono normalmente convivere con essa, e in essa. ------------------------------ 


Peró devo dire che nonostante i miei pregiudizi (cmq fondati) non avevo ancora scoperto nulla di cosí concreto come quando poi ho deciso di andarmi a leggere il suo Statuto. Mi si è aperto un mondo. 

Leggendo il suo Statuto infatti si capisce perché il CICAP non è mai stato, non lo é adesso, e non potrá mai esserlo in futuro, un'associazione dalla quale potersi aspettare dichiarazioni oneste, imparziali, e dunque affidabili. Mi rivolgo soprattutto a un ufologo in particolare che in questi giorni pretendeva su facebook che il cicap o francesco grassi (suo membro) esprimessero il loro parere (peraltro giá dato) sul caso di Caronia. Come se fosse possibile parlare con loro in modo onesto e sincero. 


Quindi chiariamolo una volta per tutte, dal CICAP non ci si potrá mai e poi mai aspettare una dichiarazione possibilista sull'esistenza del paranormale, perché il suo Statuto prevede che: 

l’associazione si propone di realizzare interventi specifici intesi a : -costituire, attraverso un’intensa opera di informazione e di consultazione, un solido punto di riferimento per quanti potrebbero trovarsi, in ragione delle proprie condizioni psichiche, economiche, sociali e culturali, vittime di abusi legati al mondo dell’occulto, del paranormale edelle pseudoscienze (ART.3) 

Ció vuol dire letteralmente che il cicap rappresenta un punto di riferimento per chi viene raggirato e/o truffato dal paranormale, l'occulto e le pseudoscienze. Ancora meglio, questo significa che si dá per scontato che l'occulto, il paranormale, e le pseudoscienze, siano soltanto una truffa per le persone, specie le più deboli. Una truffa che può nascere dalle intenzioni dolose di chi la promuove, o dalla propensione a credervi di chi la subisce. Quindi si desume che per il CICAP, in entrambi i casi, o è in malafede chi parla di paranormale (si parla di abusi, quindi qualcosa di volontario), o è stupido chi lo sta a sentire. In entrambi i casi queste persone possono (secondo il cicap) leggere quello che il comitato dice per ricredersi ed uscire da questo brutto "tunnel". 


Proseguendo nello stesso articolo si legge: - promuovere ed incoraggiare la ricerca scientifica, l’indagine critica sulle pseudoscienze e sui fenomeni paranormali [...]


e subito dopo viene confermata la stessa cosa, con la seguente affermazione: 

-stimolare un’analisi critica nei confronti delle pseudoscienze e dei presunti fenomeni paranormali da parte di giornalisti, scrittori ed editori, scienziati, insegnanti, e quanti sono interessati ad un esame critico delle pseudoscienze e del presunto paranormale 

Io penso che più chiari di cosí non si possa essere. Il CICAP promuove un'analisi CRITICA del paranormale ed invita quante più categorie di persone possibili a seguirlo in questa direzione.


Ora bisogna capire cosa intende il CICAP per analisi CRITICA, se si riferisce ad una critica costruttiva o ad una critica DISTRUTTIVA. 

Vedendo cosa dice all'inizio sul paranormale e le pseudoscienze, vedendo come considera chi ne parla e chi ci crede, e leggendo molte delle inchieste che il cicap ha indagato, viene da chiedersi se ci si potrá mai aspettare una collaborazione seria ed onesta col cicap nella ricerca sul paranormale; viene da chiedersi se bisogna vederlo come un nemico della ricerca o come un alleato; viene da chiedersi se è credibile o no, quanto ci si può fidare, e in che modo va considerato ogni volta che dice una cosa. 

Io la mia opinione ce l'ho, per me quando il cicap dice una cosa c'è un 50% di possibilità che sia vero l'esatto contrario. Non mi fido del CICAP e non mi fideró mai. La ritengo un'associazione faziosa PER SUA NATURA. Io non so se con questo post ho ingenuamente scoperto l'acqua calda, o se ho sollevato la curiosità di molti. Fatto sta che se fino ad oggi si diffidava dal cicap perché complottisti, adesso abbiamo le PROVE GIURIDICHE che il cicap è di parte. 


Cicap, tutti gli errori del comitato sul Paranormale e adesso Pseudoscienze



 CICAPComitato italiano per il controllo delle affermazioni sul paranormale (adesso pseudoscienze). Dopo esserci occupati dei bilanci, il nostro viaggio continua sull'attività principale dell'associazione: le indagini sul paranormale. Molte volte, le loro inchieste sono risultate attendibili, e hanno smascherato truffatori e saltimbanchi, bisogna avere l'onesta intellettuale di riconoscerlo. Ci sono però alcune zone d'ombra e abbagli clamorosi. Come nel caso della Sindone, catalogata senza dubbio come falso, ricostruzione sbugiardata subito dopo. O come l'indagine sui cerchi nel grano, caduta nel ridicolo. E il caso dei roghi di Caronia, per il Cicap normalissimi, per il ministero dell'interno e il Cnr inspiegabili. Ultima in ordine di tempo la scomunica dell'omeopatia, oggi riabilitata pienamente dalla scienza.Un'analisi completa sulle cantonate prese dal CICAP.



Partiamo dal caso più clamoroso, l'affermazione che la Sindone si può riprodurre. Una delle tecniche preferite dai seguaci del comitato è annunciare di essere in grado di replicare una copia perfetta di qualcosa ritenuto "incredibile". Hanno tentato anche con i cerchi nel grano, e i risultati sono stati ridicoli. Nessun dubbio infatti che i cerchi si possano riprodurre, lo hanno fatto i ciclemakers con risultati notevoli, ma non ci sono riusciti certo gli italianissimi investigatori dell'occulto.
Ma torniamo alla Sindone. In occasione del XI° Congresso del CICAP tenuto ad Abano Terme il 9, 10 e 11 ottobre il dott. Luigi Garlaschelli, chimico dell’Università di Pavia, ha tenuto una relazione dal titolo “La Sindone si può riprodurre: in cui ha presentato la sua ricerca che gli ha consentito di ottenere per la prima volta una riproduzione della Sindone in grandezza naturale (4,40 x 1,10 metri).

Secondo il Cicap infatti nonostante molti ritengano il lenzuolo che avvolse il corpo di Cristo presenti caratteristiche inspiegabili e irriproducibili con mezzi umani, Garlaschelli era riuscito a fare il "miracolo". L'annuncio ha provocato un eco internazionale, servizi Tv, e via di seguito. Ma com'è andata a finere? Tutto falso.
Naturalmente gli studiosi veri della sindone insorsero. Proprio gli scienziati (quelli veri) di cui il Cicap tante volte prende le difese, etichettarono l'annuncio sulla Sindone un raggiro, stupendosi per le affermazioni prive di rigore scientifico che si erano sentite nel convegno. Le motivazioni che confutavano la realtà che la Sindone potesse essere riprodotta erano cristalline. È infatti possibile riprodurre alcune fattezze macroscopiche della Sindone, ma è assai più difficile riprodurre le caratteristiche microscopiche dell’immagine corporea ivi impressa. Nessuno, nemmeno con lo stato dell’arte delle tecnologie attuali, è stato sinora capace di riprodurre tutte insieme tali caratteristiche estremamente particolari. Anche un articolo a nome di 24 studiosi pubblicato su Internet (www.shroud.com/pdfs/doclist.pdf ) riporta l’impossibilità attuale di riprodurre tutte le fattezze della Reliquia più importante della Cristianità.
A tal proposito un articolo illuminante lo potete leggere qui riportato dal blog Insolitanotizia.
Leggiamone un estratto:
Nessuno al mondo è ad oggi riuscito a replicare l'incredibile tridimensionalità dell'immagine sindonica, nè tantomeno a risovere l'enigma dele fibre insanguinate, sotto alle quali non ci sono tracce dell'immagine, che quindi risultano essere precedenti all'"impressione" della figura del corpo. Insomma chiunque avesse "riprodotto" con qualche stratagemma le membra del suppliziato, lo ha fatto senza intaccare in nessun modo la fisiologicità della sostanza ematica: nè con bruciature, nè con acidi, nè tantomeno con pitture varie. Nella versione fallace di Garlaschelli, il quale sostiene che la pittura è scomparsa anche grazie all'invecchiamento del tempo, ma sostanzialmente "lavata" via con procedimenti chimici, non si capisce com mai il sangue sia rimasto integro nonostante questa pulizia chimica. Senza dilungarci sulle inesattezze e sugli altri particolari tralasciati dal drappo di Garlaschelli, (nonostante da bravo scolaro abbia avuto la brillante idea di copiare il compitino a tal punto, da tralasciare sì importantissime caratteristiche, ma facendo quattro bellissime bruciature per riprodurre realisticamente i danni dell'incendio del XVI secolo) come l'approssimazione del suo tentativo di tridimensionalità, e il silenzio tombale sul modo in cui poter risparmiare il sangue dalla contaminazione dell'immagine, sappiate solo che l'aggettivo più gettonato dagli esperti è stato "infantile". Ridicolo sarebbe altrettanto corretto, se non fosse che taluni giornali e una manciata di servizi televisivi degli amici del CICAP, abbiano battuto il ferro fino a farlo diventare caldo, tanto che chissà quante menti impreparate e un po' ignoranti si saranno davvero convinte che quel formidabile scienziato di Garlaschelli, abbia davvero svelato l'arcano della Sindone! Capite l'arguzia e la bassezza di tali buffonate? capite il volume dell'acqua tirata al proprio mulino da questi balbuzienti della scienza, e i vantaggi economici e pubblicitari che ne derivano? Riuscite a comprendere il losco e ingannevole percorso di questi burattinai del sapere, il cui unico senso e scopo è accaparrarsi consenso verso il proprio schieramento?
Ad ogni modo nonostale anche la BBC abbia sbugiardato la tesi del CICAP, lo scopo dell'associazione era raggiunto, i media italiani sempre molto servizievoli avevano lanciato lo scoop che il CICAP aveva scoperto che la Sindone era un Falso Medioevale, senza ritornare sul pezzo dando l'epilogo finale: il CICAP aveva non solo mentito, ma alterato volutamente dei risultati scientifici mistificando la realtà.



Altro giro: il Cicap e l'Omeopatia

Il Parere del CICAP sull'omeopatia è chiaro: scrive Luigi Garleschi ( lo stesso della Sindone) ricercatore al Dipartimento di Chimica Organica dell'Università di Pavia:

Come un'anziana e dignitosissima vecchia signora, l'omeopatia se ne sta tra la pletora delle sue nipotine, le deliranti terapie alternative New Age, forte del prestigio di quasi duecento anni di vita. Verrebbe da dire "forte di duecento anni di onorata attività", se non fosse che la sua esistenza è stata fin dall'inizio, e continua ad essere, molto contestata.
E' bensì vero che preparati omeopatici vengono prescritti da medici, ma è anche vero che questa strana disciplina non si insegna nei corsi universitari. E' vero che i preparati omeopatici si vendono solo in farmacia, ma non contengono alcuna molecola farmacologicamente attiva. E vengono denominati farmaci ma - unici tra tutti gli altri cui vorrebbero somigliare - non possono essere reclamizzati, e non recano la composizione. Devono invece recare la scritta "medicinale omeopatico, perciò senza indicazioni terapeuticamente approvate.
Allora guardiamo gli studi, affidandoci proprio all'indagine con metodi scientifici e cosa scopriamo?
E' dimostrato: l'omeopatia classica è efficace nelle malattie croniche e dimezza il consumo dei farmaci
Pubblicato da un'equipe di epidemiologi dellUniversità di Berlino, per la prima volta sono stati studiati gli effetti a lungo termine dell'omeopatia nella pratica clinica corrente. Lo studio è stato compiuto da 103 medici omeopati diplomati in omeopatia classica [1].

I dettagli:
Lo studio ha coinvolto 3981 pazienti (di cui 1139 bambini) affetti nella quasi totalità da malattie croniche (le più comuni erano rinite allergica negli uomini, cefalea nelle donne, dermatite atopica nei bambini). Dopo 24 mesi è stato effettuato il controllo del risultato della terapia omeopatica, utilizzando un sistema che permetteva di controllare non solo l'evoluzione della malattia principale ma anche della totalità dei sintomi (e quindi lo stato di salute complessivo). Questi i risultati:
adulti: la gravità della malattia è diminuita di oltre il 50% (da 6.2 a 3.0)
bambini: la gravità della malattia è diminuita di oltre il 70% (da 6.1 a 2.2)
Contemporaneamente si è osservato un miglioramento dello stato di salute generale sia negli adulti che nei bambini. Lo stato di salute è stato valutato con un questionario validato internazionalmente (SF-36).
Inoltre, il consumo di mecinali convenzionali pass dal 45% allinzio dello studio al 26.8% dopo 24 mesi.
Lo studio è molto importante in quanto:
1. dimostra su di un ampio gruppo di pazienti, seguiti per lungo tempo, che la medicina omeopatica è altamente efficace, cioè modifica in modo sostanziale il decorso della malattia del paziente (diminuzione di gravità della malattia dal 50 al 70%);
2. conferma che l'efficacia sulla singola malattia si ha in quanto il medicinale omeopatico, a differenza di quello convenzionale, ha un'azione d'insieme su tutto l'organismo (cura la malattia e l'individuo, infatti lo stato di salute complessivo migliora);
3. dimostra che questi risultati sono stati ottenuti con l'omeopatia classica: questa metodica quindi, non solo ha solide basi scientifiche (è basata su dati sperimentali, le sperimentazioni sull'uomo sano), ma dà anche importanti risultati clinici;
4. sottolinea l'importanza della competenza dei medici omeopati per ottenere risultati così favorevoli: dopo un training in omeopatia, i medici dovevano avere almeno 3 anni di pratica clinica per partecipare allo studio;
5. dimostra che in un periodo di tempo medio (2 anni) il consumo di farmaci convenzionali diminuisce quasi del 50%. Lo studio non è stato progettato per valutare il risparmio economico prodotto dalla medicina omeopatica classica ma è evidente che l'omeopatia, usata su larga scala, produce un enorme risparmio come costo, in farmaci convenzionali.
Inoltre l'omeopatia classica costa molto poco perchè usa un solo medicinale omeopatico, composto da una sola sostanza. Questi medicinali, detti Unitari, costano in media 4-8 euro e si utilizzano a lungo.

Nota:
[1] omeopatia classica: metodologia omeopatica in cui si utilizza un solo medicinale omeopatico per volta basandosi, per la prescrizione, sulla totalità dei sintomi del paziente (e non su un sintomo o due, come si fa normalmente nella medicina convenzionale).
Fonte: Andrea Valeri, resp. dipartimento di ricerca scientifica, Soc. Italiana di Medicina Omeopatica
Claudia Witt1, Rainer Lüdtke2, Roland Baur1, Stefan N Willich1.
Pratica medica omeopatica: I risultati a lungo termine di uno studio di coorte su 3981 pazienti. BMC Public Health. 2005 Nov 3;5:115.
1Istituto di Medicina Social]e, Epidemiologia, Economia della Salute; Centro Medico dellUniversità di Charité, D-10098 Berlino, Germania
2Fondazione Karl e Veronica Carstens, Deimelsberg 36, D-45276 Essen,Germania



Il caso dei fuochi di Caronia: per il cicap è tutto normale, ma per lo stato italiano il fenomeno è inspiegabile

Ricordate sicuramente  i fenomeni di autocombustione nelle case di decine di siciliani, registrati dal gennaio del 2004, che hanno condotto nell'isola scienziati di tutto il mondo a caccia della soluzione del 'giallo dei fuochi spontanei'.

Ecco cosa scriveva il CICAP in merito agli eventi siciliani tramite Massimo Polidoro in persona:

Come CICAP abbiamo indagato in passato episodi di incidenti e incendi "spontanei" in abitazioni e luoghi di lavoro. In tutti i casi, alla fine, si e' scoperto che una o piu' persone, spinte dai motivi piu' svariati (rivalsa, scherzi di cattivo gusto, desiderio di attirare l'attenzione, noia...), erano dietro ai fenomeni. Erano loro, cioe', ad appiccare il fuoco o a provocare gli altri disagi".
Un esempio di questo tipo si trova qui:
http://www.cicap.org/lombardia/cicaplombardianews/01_04_1998/02.htm
Ma com'e' possibile che il fenomeno si diffonda in modo cosi' ampio, come succede a Caronia?
"Dalla nostra esperienza emerge un quadro ricorrente. All'inizio, ci sono autentici disturbi, magari di origine elettrica (cortocircuiti, dispersioni...) del tutto normali, ma ravvicinati nel tempo. Poi qualcuno, colpito forse dal trambusto suscitato da questi episodi, decide per motivi suoi di "intervenire" in proprio e appicca il fuoco qui e la'. Appena si diffonde il panico, subentra un processo di emulazione, per cui anche altre persone decidono di fare la loro parte, alimentando cosi' il fenomeno. E' un po' quello che e' successo con quelli che avvelenavano le bottiglie d'acqua ai supermercati: all'inizio i casi erano uno o due, ma appena i giornali hanno cominciato a parlarne si sono moltiplicati fino a sparire quando l'attenzione dei media e' scemata. Non sto dicendo che anche a Caronia le cose siano andate in questo modo, ma certo e' un'ipotesi da considerare e che, mi sembra, ha avuto poco rilievo sui media".
Come si spiega che il fenomeno appare essersi molto ridotto nelle ultime ore?
"Sembrerebbe la conferma di una ben nota "legge" del paranormale: quando i controlli sono zero i fenomeni sono 100, quando i controlli salgono a 100 i fenomeni scendono a zero. Adesso cioe' che il paese e' stato sgomberato e si e' riempito di esperti della protezione civile, dell'Enel, delle ferrovie e delle compagnie telefoniche il fenomeno si e' come dissolto. Chissa', nel caso fosse qualche "buontempone" - per cosi' dire - a provocare i danni adesso certo non ha piu' la possibilita' di muoversi indisturbato. Come CICAP, comunque, non escludiamo di condurre un'indagine sul posto se i fenomeni dovessero proseguire".

Tutto risolto e i creduloni messi all'angolo penserete voi? Nemmeno per sogno.
Un fascicolo riservato, consegnato a Palazzo Chigi al vertice della Protezione civile: la causa sono "test militari segreti o esperimenti alieni". Le formule utilizzate sono quelle di un testo da guerra dei mondi: "Tecnologie militari evolute anche di origine non terrestre potrebbero esporre in futuro intere popolazioni a conseguenze indesiderate. Gli incidenti di Canneto di Caronia potrebbero essere stati tentativi di ingaggio militare tra forze non convenzionali oppure un test non aggressivo mirato allo studio dei comportamenti e delle azioni in un indeterminato campione territoriale scarsamente antropizzato". Fantascienza? No un documento ufficiale del governo italiano.

Dopo che Polidoro e soci dunque avevano risolto tutto, il vaso di Pandora si era riaperto.
Per spiegare le ragioni di più di 180 roghi spontanei con elettrodomestici staccati dalla rete elettrica improvvisamente in fiamme, navigatori satellitari squagliati e cellulari impazziti, padre Gabriele Amorth, nel 2005, scomodò persino il diavolo, dopo che gli scienziati del Cnr, dell'Istituto nazionale di geofisica e di laboratori di mezza Europa avevano alzato bandiera bianca. Il governo Berlusconi ci volle vedere chiaro e creò una task force con tecnici di carabinieri, aeronautica e Marina militare, insieme agli esperti della Protezione civile e a un ricercatore della Nasa ingaggiato negli Usa. Risultato: l'estensione del campo di indagine a 309 strani episodi verificati lungo l'asse tirrenico, ma anche nel canale di Sicilia, per i quali, dopo tre anni, sono state escluse tutte le possibili cause naturali.
Anche in quella circostanza il CICAP prese un granchio, si dimostro precipitoso nelle conclusioni e fu smentito da tutti i fascicoli di ricerca ufficiali e addirittura dal Cnr e da un comitato d'inchiesta militare.

 
Da questi tre episodi emblematici ( ma c'è ne sono altri) si capisce che il rigore scientifico che il Cicap sbandiera è una chimera. Le tesi del CICAP hanno lo stesso difetto di quelle complottistiche, sono gravate da pregiudizio, con la smania di voler chiudere casi che rimangono aperti, voler risolvere misteri che rimangono insoluti. Nel caso di Caronia per esempio il comitato è stato sbugiardato e umiliato da ricercatori ben più preparati, e da conclusioni che sono opposte alle tesi semplicistiche esposte dallo stesso Polidoro nei suoi interventi sul caso. Sulla Sindone la magra figura è stata anche più grave.

Insomma se si usano i parametri del CICAP essi stessi risultano agli occhi degli altri una settaria formazione di credoloni al contrario. Essi credono a se stessi ancor prima che all'evidenza, palesando un rispetto delle regole di inchiesta solo apparente, e dimostrandosi nella maggior parte dei casi più superficiali degli stessi nemici che combattono: l'ignoranza, il falso, il raggiro. 

Gianni Comoretto: baggianate in libertà




Gianni Comoretto (Spock)
tto, astronomo dell'osservatorio di Arcetri (C.I.C.A.P.), improvvisato "esperto" di scie chimiche, pardon... di condensa, insiste e persiste, come le sue scie di condensa persistentie non contento del suo infelice "exploit" aimicrofoni di Controradio, calca la mano. Egli, infatti, si cimenta in altre mirabolanti menzogne ammantate di "scientificità", sul suo blog. Vediamo che cosa scrive Comoretto (sono stati volutamente lasciati gli errori grammaticali):

[...] "Nel caso delle normali scie di condensa, cioè vapore degli scarichi che condensa in aghi di ghiaccio, la scia si forma sempre dietro al motore,ad una distanza che tipicamente è di alcune decine di metri (se fa MOLTO freddo può essere di 5-10 metri). Se invece si tratta di qualcosa di spruzzato dall'aereo, partirà da punti diversi, (sic!) e inizierà immediatamente.

[...] Concludo, perché finché non mi pagano gli arretrati, lavoro per l'NWO solo nei ritagli di tempo. Cosa si capisce da tutto questo? Se escludiamo i rarissimi fuel dump (sic!), le scie partono SEMPRE da dietro i motori,(sic!) e da diversi metri dietro i motori".

Prescindendo dal fatto che la regola espressa non è assolutamente applicabile al fenomeno delle chemtrails e questo perché i carburanti impiegati nelle operazioni clandestine di aerosol sono del tutto particolari, vorremmo sapere allora che cosa rappresenta questa foto, dottor Comoretto? In base alle sue affermazioni, siamo indotti a pensare che siano proprio scie chimiche e non scie di condensazione, per cui la prendiamo in parola: sono proprio scie chimiche. E' lei ad affermarlo come attestano altre decine di foto e di filmati.

[...] "Questa foto riguarda un fuel dump (sic!), un'operazione che viene fatta talvolta prima di un atterraggio di emergenza per alleggerire l'aereo. Incidentalmente lo stesso aereo è stato filmato sopra Torino, (sic!) e il filmato gira sui siti come prova che le scie non escono dai motori. Come vedete non solo la scia parte da un punto differente (che incidentalmente è proprio la posizione degli ugelli di rilascio del carburante in quell'aereo), ma è intensissima all'inizio e diventa rapidamente molto più trasparente".

"Essendo il rilascio di scie chimiche un'operazione segretissima, non sono autorizzato dal NWO a pubblicare un'immagine vera, come non sono autorizzato a pubblicare le foto segrete dei puffi e degli unicorni volanti, e quindi dovete accontentarvi di qualcosa che ci assomigli".

Esatto! Infatti quella foto è un falso, dottor Comoretto, come dimostrato ampiamente in questo articolo, di fronte al quale il suo spirito di bassa lega si rivela patetico.

Qui ci fermiamo, in attesa di un articolo più approfondito di prossima pubblicazione sulla messinscena attuata dai soliti noti disinformatorinella recente trasmissione dedicata alle scie chimiche dagli amici di Controradio.

AGGIORNAMENTO:

Gianni Comoretto pensa di aver risolto la questione delle scie vicinissime ai motori con una risposta basata su dati certamente insufficienti. Infatti, se ingrandiamo bene la fotografia e la contrastiamo, possiamo verificare che le scie sono molto più vicine ai motori di quanto affermi il cicappiano. Oltretutto si evince anche che i getti sono due per motore anziché uno, ma qui per ora sorvoliamo...

Il provetto disinformatore scrive:

"Qui il disegno ingrandito. I motori del 747 sono lunghi 5,9 metri, e la scala è di 14cm/pixel (56cm/pixel nell'originale). Le scie compaiono 82 pixel dietro al bordo anteriore di ciascun motore, cioè 5,5 metri dietro i motori. Siamo al limite dei valori che avevo dato io".

Comoretto dimentica che gli esempi, anche in velivoli di dimensioni decisamente inferiori (e quindi i suoi calcoli vanno a farsi benedire), non si contano, ma visto e considerato che l'esimio è così esperto di aeronautica, perché non ci spiega anche le anomalie presenti in questa foto?

http://www.tankerenemy.com/2009/03/gianni-comoretto-baggianate-in-liberta.html#.VfDZ6MjnTQg

Gianni Comoretto: baggianate in libertà




Gianni Comoretto, astronomo dell'osservatorio di Arcetri (C.I.C.A.P.), improvvisato "esperto" di scie chimiche, pardon... di condensa, insiste e persiste, come le sue scie di condensa persistenti e non contento del suo infelice "exploit" ai microfoni di Controradio, calca la mano. Egli, infatti, si cimenta in altre mirabolanti menzogne ammantate di "scientificità", sul suo blog. Vediamo che cosa scrive Comoretto (sono stati volutamente lasciati gli errori grammaticali):

[...] "Nel caso delle normali scie di condensa, cioè vapore degli scarichi che condensa in aghi di ghiaccio, la scia si forma sempre dietro al motore, ad una distanza che tipicamente è di alcune decine di metri (se fa MOLTO freddo può essere di 5-10 metri). Se invece si tratta di qualcosa di spruzzato dall'aereo, partirà da punti diversi, (sic!) e inizierà immediatamente.

[...] Concludo, perché finché non mi pagano gli arretrati, lavoro per l'NWO solo nei ritagli di tempo. Cosa si capisce da tutto questo? Se escludiamo i rarissimi fuel dump (sic!), le scie partono SEMPRE da dietro i motori, (sic!) e da diversi metri dietro i motori".

Prescindendo dal fatto che la regola espressa non è assolutamente applicabile al fenomeno delle chemtrails e questo perché i carburanti impiegati nelle operazioni clandestine di aerosol sono del tutto particolari, vorremmo sapere allora che cosa rappresenta questa foto, dottor Comoretto? In base alle sue affermazioni, siamo indotti a pensare che siano proprio scie chimiche e non scie di condensazione, per cui la prendiamo in parola: sono proprio scie chimiche. E' lei ad affermarlo come attestano altre decine di foto e di filmati.

[...] "Questa foto riguarda un fuel dump (sic!), un'operazione che viene fatta talvolta prima di un atterraggio di emergenza per alleggerire l'aereo. Incidentalmente lo stesso aereo è stato filmato sopra Torino, (sic!) e il filmato gira sui siti come prova che le scie non escono dai motori. Come vedete non solo la scia parte da un punto differente (che incidentalmente è proprio la posizione degli ugelli di rilascio del carburante in quell'aereo), ma è intensissima all'inizio e diventa rapidamente molto più trasparente".

"Essendo il rilascio di scie chimiche un'operazione segretissima, non sono autorizzato dal NWO a pubblicare un'immagine vera, come non sono autorizzato a pubblicare le foto segrete dei puffi e degli unicorni volanti, e quindi dovete accontentarvi di qualcosa che ci assomigli".

Esatto! Infatti quella foto è un falso, dottor Comoretto, come dimostrato ampiamente in questo articolo, di fronte al quale il suo spirito di bassa lega si rivela patetico.

Qui ci fermiamo, in attesa di un articolo più approfondito di prossima pubblicazione sulla messinscena attuata dai soliti noti disinformatori nella recentetrasmissione dedicata alle scie chimiche dagli amici di Controradio.

AGGIORNAMENTO:

Gianni Comoretto pensa di aver risolto la questione delle scie vicinissime ai motori con una risposta basata su dati certamente insufficienti. Infatti, se ingrandiamo bene la fotografia e la contrastiamo, possiamo verificare che le scie sono molto più vicine ai motori di quanto affermi il cicappiano. Oltretutto si evince anche che i getti sono due per motore anziché uno, ma qui per ora sorvoliamo...

Il provetto disinformatore scrive:

"Qui il disegno ingrandito. I motori del 747 sono lunghi 5,9 metri, e la scala è di 14cm/pixel (56cm/pixel nell'originale). Le scie compaiono 82 pixel dietro al bordo anteriore di ciascun motore, cioè 5,5 metri dietro i motori. Siamo al limite dei valori che avevo dato io".

Comoretto dimentica che gli esempi, anche in velivoli di dimensioni decisamente inferiori (e quindi i suoi calcoli vanno a farsi benedire), non si contano, ma visto e considerato che l'esimio è così esperto di aeronautica, perché non ci spiega anche le anomalie presenti in questa foto?




http://complottisti.blogspot.it/2009/03/gianni-comoretto-baggianate-in-liberta.html
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