LE SCIE CHIMICHE SONO UNA CAZZATA E' UN GRUPPO FACEBOOK FORMATO PRINCIPALMENTE DA STALKER DEL CICAP, DI FALSIFICATORI E DI LECCHINI INFAMI.

Questo gruppo LE SCIE CHIMICHE SONO UNA CAZZATA nasce per intimorire con screenshot e riunire personaggi stalker abbietti e poco discutibili del cicap e non contro gli attivisti che combattono attivamente e con informazioni veritiere  i crimini ambientali,i crimini della farmaceutica e di tante altre associazioni atte a falsificare documenti importanti per la salvaguardia della vita su questo pianeta per soldi sporchi. Si trova di tutto in questo gruppo,basterebbero brevi indagini da parte degli inquirenti per creare sull'immediato come minimo 10.000 anni di carcere. Allora che cosa stiamo aspettando? li arrestiamo o dobbiamo aspettare ancora  che ci avvelenino con le loro falsificazioni e normalizzazioni?

I disinformatori si sponsorizzano con Google-Ads da mesi! Chi paga?

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"Superquark" ed il controllo mentale: quali strategie adotta la televisione satanista per manipolare le coscienze



Absit iniuria verbis.


Nulla è più facile che nascondere l'evidenza.


Il 20 agosto scorso è andata in onda una puntata dell'ignobile trasmissione condotta da Pirlangela, "Superquark". All'interno del programma è stato inserito un siparietto sulle scelleratezze del sistema e si è pure accennato alle scie chimiche, cercando di spacciarle per “leggenda metropolitana” (sic).

Il nostro amico System failure, a proposito di questa immonda farsa, ha scritto:"Il documentario "invertito" ha esibito foto e video di chemtrails, mentre la voce fuori campo ad un certo punto, dopo aver collocato sullo stesso livello morale, cartomanti ed operazioni militari clandestine, si è posta una domanda, con il solito timbro suadente e familiare, su come fosse possibile che ancora "tanti di noi" possano credere in "queste" cose. Poi è stata data la parola a pollidoro con tanto di inquadratura da premio oscar, ed a paolo cattivissimo con un'espressione molto indagatrice..."



Questi agenti dell'inganno insistono nella disinformazione più bieca, nella propaganda più volgare pur di convincere i dubbiosi e testimoni preoccupati che lechemtrails non esistono. A quali strumenti ricorrono i falsari della parola e delle immagini con il fine di manipolare i telespettatori?

- Usano in primo luogo la strategia della confusione, ossia mescolano ad arte argomenti futili ed insignificanti a temi scabrosi e seri, ad esempio il “mago” truffatore e l'assassinio di John Fitzgerald Kennedy.

- Ricorrono al principio di "autorità" non autorevole, intervistando illustri ed accreditati bugiardi, quasi sempre esponenti o domestici del famigeratoC.I.C.A.P. A causa della loro notorietà, di un carisma mal acquisito ma solido, come per miracolo, le colossali menzogne di questi spudorati ciarlatani diventano verità rivelate.

- Adottano l'insinuazione: ancora più della negazione plateale, la suggestione sortisce i suoi effetti. Coloro che investigano i complotti orditi dagli stati sono dei creduloni, dei visionari, dei paranoici. Si noti l’accorta climax che si snoda dal paternalismo ("poverini, sono un po' ingenui"), sino alla pseudo-diagnosi di paranoia.

- Eludono i fatti, i dati e le osservazioni, per trasporre i contenuti informativi sul piano della "fede": "credere" o "non credere" agli U.F.O. Questa tattica è stata adoperata, però, anche da Mazzucco… un motivo di riflessione.

- Ignorano i fatti, i dati, le osservazioni per trasferire il discorso sul piano personale: si scivola così in un'"analisi" pseudo-sociologica alla Umberto Eco, tutta focalizzata sui ricercatori descritti come persone non competenti e strambe. Quali sarebbero le competenze di Paolo Cattivissimo, esperto nel macinare le cose, e di Massimo Pollidoro, indecente docente di Psicologia dell'insolito (sic)?

- Si basano sulla tautologia scientista: la "scienza" dimostra che le scie che deturpano il cielo sono solo scie di condensazione, perché lo sostengono gli "scienziati". Gli "scienziati" lo affermano, poiché sono depositari delle verità “scientifiche”.

- Impiegano strategie sensoriali ad hoc: accostamenti tra immagini di scie chimiche e volti ambigui, tra sequenze di particolare impatto e voci carezzevoli.

- Si fondano sulla tattica del "cavallo di Troia": dapprincipio sono prodotti e trasmessi programmi innocui con documentari sugli animali, sugli ambienti naturali, poi, in modo graduale, si introducono brevi e capziosi accenni agli organismi geneticamente modificati, alla predazione degli organi, alle nanotecnologie etc. Infine si dedicano servizi alle "leggende urbane", cercando di sottolineare il contrasto tra la "scienza" dei vari "esperti" e l’ignoranza del cittadino medio: ecco allora le cannonate di Cannella, i lanci di Lanciano, le manierate maniere di Mainardi... Tra l'altro il bersaglio di "Superquark" e di formats simili è costituito dagli adolescenti e dai giovani, i più vulnerabili, in quanto fiduciosi nel mezzo televisivo ed animati da sincera curiosità verso argomenti scientifici o presentati come tali.

- Adoperano metodi della programmazione neuro-linguistica.

- Si avvalgono del linguaggio orientato: uso soggettivo, surrettizio e sofistico di termini per mettere in cattiva luce i ricercatori indipendenti.


Ci troviamo al cospetto di una propaganda alla Goebbels, imperniata sulla ripetizione ossessiva di pseudo-concetti, sull'uso emotivo delle immagini e della gestualità, sulla penetrazione nel subconscio del messaggio distorto attraverso la sua collocazione nella parte finale del servizio, sulla diffamazione ed irrisione degli oppositori, sulla malcelata istigazione ad isolare i dissidenti.

E’ una vera propaganda in stile nazionalsocialista, resa ancora più efficace dall'enorme diffusione del mezzo televisivo e dalla sua credibilità basata sulla confusione-identificazione tra medium (lo strumento tecnologico) e messaggio (i contenuti della disinformazione), secondo l’intuizione di Mc Luhan.

Dobbiamo chiederci come le reti televisive possano contribuire in modo così vergognoso al controllo mentale: ebbene, apertis verbis, asseriamo, circoscrivendo il discorso ai canali nazionali, la R.A.I. è una rete satanista, finanziata ed egemonizzata dai Rotschild. D’altronde, i programmatori e curatori del palinsesto oltre ad adottare tutti i sistemi per filtrare, selezionare, interpolare e contraffare le notizie e le fonti, non esitano ad occultare simboli ambigui, come, ad esempio, la farfalla che richiama l'infame e spaventosa Mondex, l'azienda produttrice delmicrochip sottocutaneo, il cui nome è la crasi di Money dexter, con allusione al marchio dell'Apocalisse.

Infine si ricordi che la R.A.I. è una protesi del sistema: così Pirlangela è un demoniaco banditore di menzogne, un vegetariano che trangugia compiaciuto il sangue degli animali appena sgozzati.


Articolo correlato: F. Lamendola,"… e la lor cieca vita è tanto bassa che 'nvidïosi son d'ogni altra sorte", 2009         "Superquark" ed il controllo mentale: quali strategie adotta la televisione satanista per manipolare le coscienze

Il Progetto L.O.F.A.R., il C.I.C.A.P. ed il Transumanismo


Un nostro gentilissimo lettore ha condotto alcune ricerche circa i legami tra l'operazione "scie chimiche" e numerosi altri progetti riconducibili al Transumanismo, movimento i cui obiettivi sono adombrati in "Zeitgeist" ed in "Zeitgeist addendum", documentari per la regia di Peter Joseph. Ci avvaliamo prevalentemente delle sue indagini per questo articolo.

Occorre, in primo luogo, smascherare un'operazione infida e pericolosa: "Zeitgeist", spacciato e soprattutto digerito da ingenui ed onnivori consumatori come un documentario che denuncia le storture del sistema politico e finanziario è, invece, un cavallo di Troia dell'esecrando sistema stesso. E' un ariete usato per aprire una breccia nella roccaforte dei ricercatori e dei cittadini non allineati, molti dei quali assumono, insieme con l'ambrosia (la corretta e più che condivisibile, ma strumentale condanna dei soprusi e degli imbrogli perpetrati dalle banche), il veleno, ossia il "Venus project". Questo progetto consiste, salvo qualche ritocco di facciata, né più né meno che in un Nuovo ordine mondiale di tipo ipertecnologico, presentato con formule linguistiche ed iconografiche accattivanti.

Si noti come il sistema tenda a perpetuare sé stesso attraverso la sua negazione: è, in fondo, mutatis mutandis, un'applicazione della dialettica hegeliana sicché la sintesi (negazione della negazione) è la riproposizione della tesi ad un livello ulteriore.

Tralasciamo comunque tale analisi e concentriamoci sul Transumanismo che vagheggia una società in cui la tecnologia sia talmente diffusa da trasformare gli esseri umani in cyborgs: è una società ipercontrollata ed organizzata in maniera efficiente, di un'efficienza produttivistica. I transumanisti sognano un mondo in cui il confine tra inorganico ed organico sia quasi impercettibile: per loro la tecnologia non deve soverchiare la natura, ma insinuarsi in essa, a poco a poco, determinandone una mutazione radicale ed irreversibile. Il pianeta medesimo è visto come un organismo da ingegnerizzare. I transumanisti non sono quindi soltanto gli eredi della tradizione scientista che annovera in Francis Bacon uno dei suoi iniziatori, poiché, a differenza di Bacon, essi non mirano al dominio dell'ambiente per mezzo della tecnologia, ma ad una trasformazione del mondo, in un delirio di onnipotenza. La natura, snaturata e stravolta, diventa, nei loro piani, un ibrido biotecnologico con l'ambizione di potenziare le capacità sensoriali e psichiche dell'uomo, ricorrendo a nano-impianti. Il loro intento (dichiarato) è quello di debellare le malattie, ricorrendo ad un uso indiscriminato ed invasivo di strumenti tecnologici, ad esempio introducendo nanostrutture nei vasi sanguigni. Un altro fine è il conseguimento di una notevole longevità che sarebbe garantita da farmaci, trapianti di organi artificiali, protesi etc. L'obiettivo non dichiarato è la creazione di unità bioniche controllate da un computer centrale, unità simili a tanti elaboratori gestiti da un unico server. 


Il Progetto L.O.F.A.R., cui partecipa il famigerato C.I.C.A.P., si avvale di una rete comprendente radiotelescopi per eseguire ricerche ed osservazioni nel campo dell'astronomia, della geofisica (studio dei terremoti), della fisica dell'atmosfera (geoingegneria), ma anche nell'ambito dell'agricoltura. Per quanto concerne le tecniche colturali l'interesse è focalizzato sui microsensori, la cosiddetta polvere "intelligente". L.O.F.A.R. ha una sede nel Regno Unito di Gran Bretagna ed Irlanda del Nord, guarda caso a Chilbolton. Corifei di queste iniziative sono, fra gli altri, ilDottor Percival (ex D.E.R.A) ed il Professor Nichol che, sul sito britannico del L.O.F.A.R., ammette candidamente di interessarsi agli alieni. Sono entrambi docenti dell''Università di Portsmouth. Testa di ponte per l'Italia e trait d'union tra il nostro paese ed Albione è Alvise Raccanelli, anch'egli ordinario del suddetto ateneo ed esponente (con ruoli ufficiali) sia del C.I.C.A.P. sia dell'associazione transumanista.

Lo scienziato giapponese Mikio Kachu ha manifestato interessi riferibili alll'ideologia del Transumanismo.

In tempi recenti alcuni ricercatori hanno individuato il nesso tra il Transumanismo ed ambienti di alto livello dell'estrema destra e dei servizi segreti: il fondatore del movimento nel Regno Unito, che insegna ad Oxford, ammette di aver lavorato per la C.I.A.

Altri collegamenti con il movimento transumanista sono costituiti dal già citato Alvise Raccanelli, astrofisico, e da Filippo Miatto, fisico quantistico: sono entrambi soci del C.I.C.A.P.

Una disamina del Transumanismo e dei suoi capisaldi teorici si può leggere suquesto sito. Non ci riconosciamo in tutte le conclusioni dell'autore, ma è un'analisi notevole.


Pubblicato da Straker per complottisti.blogspot.it

l Cicap è chiuso di mente?

Ho atteso esattamente un anno prima di dover concludere, quasi mio malgrado, che anche in relazione agli operatori del CICAP il grado di onestà intellettuale è probabilmente un poco inferiore a quanto tutti i presupposti teorici e attivistici facevano immaginare o prevedere.
La mia lettera precedente porta infatti la data del 20 luglio 1996.
Muovendo ragionevoli critiche non tanto ai metodi di ricerca del CICAP - che ritengo eccellenti e comunque meritevoli di incoraggiamento - quanto piuttosto alla filosofia di base che informa la "weltanschauung" dei componenti di codesta Associazione, nel corso del mio non breve scritto cercai di indirizzare la Vostra attenzione sul caso di un fenomeno "paranormale" in apparenza non troppo facile da spiegare, quello della liquefazione annuale del sangue attribuito a San Lorenzo, sottoponendoVi la fotocopia di un articolo sull'argomento tratto da una rivista scientifica.
C'era anche l'invito, nella mia lettera, a dare un'occhiata alla chiesa di S. Maria di Amaseno (Frosinone) dove da secoli, in occasione del 10 agosto, si verifica il fenomeno in questione, e di tentare l'elaborazione di una spiegazione razionale del medesimo mettendo possibilmente da parte la ben nota tentazione del CICAP di replicare il fenomeno con qualcuno dei Vostri trucchi (che, come precisavo, non dimostrano gran che, dal momento che la fabbricazione di una banconota falsa non esclude l'esistenza di danaro perfettamente in regola con la Zecca dello Stato).
Da allora, però, ben tre numeri di Scienza & Paranormale sono passati, ma della mia sudata comunicazione neppure un rigo sulle Vostre pagine, e silenzio assoluto sulla sfida che Vi proponevo. Eppure, non mi pare che il mio scritto fosse così balordo da meritare di essere cestinato; forse, ho urtato in qualche modo la Vostra sensibilità indirizzandovi dei colpetti di bassa ironia, e spero che la sorridente dottoressa Hack non si sia risentita per qualche mia sarcastica citazione. Dovrei forse scusarmi, eppure ho buone ragioni per ritenere che la mia ironia fosse tutt'altro che gratuita o esagerata. Vedete, a differenza dell'impressione che si può ricavare da quanto scrivo, personalmente sono tutt'altro che un "credente" nei fenomeni paranormali o soprannaturali.
Anzi, relativamente ai principi teorici sull'uso corretto della ragione, mi reputo persino più "a sinistra" del CICAP, al punto da sospettare e sostenere che tra un ateo (quindi, tra un membro del CICAP) e un Testimone di Geova non vi sia alcuna sostanziale differenza per quel che riguarda il rapporto con la propria razionalità: tra l'uno e l'altro, a mio parere, c'è solo una differenza di segno, e in tale prospettiva l'ateo diventa null'altro che un "credente" di segno negativo. Mi sembra obietti-vamente stupido, infatti, assumere un atteggiamento aprioristico e tuttavia convinto - di negazione o di fideistica accettazione - in relazione a cose di cui è impossibile, almeno allo stato delle nostre conoscenze, dimostrare l'esistenza o la non esistenza. Così, se è del tutto impossibile dimostrare che la Bibbia è davvero la parola rivelata di Dio - e anche l'esistenza stessa di Dio - è altrettanto impossibile dimostrare la non esistenza di un mondo "soprannaturale", e per la semplice razionale considerazione che quest'ultimo potrebbe ben esistere e sfuggire contemporaneamente alla limitata percezione dei sensi umani... esattamente come virus e batteri - esempio portato nella mia lettera precedente - sono sfuggiti per millenni alla nostra percezione visiva. Di conseguenza, per non ridursi a fare la patetica figura del cieco nato che, fidandosi unicamente nei limitati strumenti conoscitivi a sua disposizione, nega l'esistenza degli oggetti che non cadono sotto la sua diretta percezione tattile, e partendo dalla non illogica considerazione che il mondo potrebbe essere molto più complesso di quanto il limitato orizzonte dei nostri sensi e del nostro grado di evoluzione culturale e intellettuale ci permette attualmente di percepire - virus, batteri e ultrasuoni insegnano sempre! -, ritengo che l'unico atteggiamento mentale veramente compatibile con una visione psico-intellettuale, sia quello di un "agnosticismo possibilista", il quale, purtroppo per il CICAP, non può che sorridere o a volte indignarsi davanti agli sforzi che fanno i Vostri associati e simpatizzanti di ridurre tutto l'universo a leggi di fisica e di chimica da manuali scolastici. E, a parte la riuscita definizione di "agnosticismo possibilista", tutto quanto ho finora precisato mi sembra così banale, così evidente, così alla portata di ogni intelligenza di medio livello, che quasi mi vergogno a parlarne come di schegge della mia personale "saggezza"!
Ripeto, il CICAP merita i più dovuti riconoscimenti per il suo impegno di smascherare gli imbroglioni del paranormale e quando riesce a dare una spiegazione ragionevole a fatti apparentemente anomali; ma, al di là di questa pratica e piuttosto prosaica funzione, sbaglia di grosso quando cerca, se non di imporre, sicuramente di proporre al mondo la sua filosofia sfacciatamente negazionista e materialista - costretta, come scrivevo nella mia lettera precedente, a scorrere entro gli angusti limiti di una posizione aprioristica di stampo neopositivista.
Credo, insomma, che il cieco nato di cui sopra non ha alcun diritto di proporre al mondo, e tanto meno con arroganza intellettualistica, la propria filosofia forzatamente condizionata dai suoi limiti biologici e funzionali. Il "pensiero scettico" talvolta strombazzato sulle Vostre pagine, alla luce dei semplici presupposti da me tracciati poc'anzi mi sembra piuttosto un non-pensiero, ed esiste il serio pericolo che alcuni membri del CICAP, senza redersene conto, assomiglino mentalmente assai più al Vostro immaginario professor Bickerstaff che al padre Galilei!
In quanto ai rapporti con il mondo della cultura popolare, sarebbe meglio che il CICAP non si facesse troppe illusioni di proselitismo: i presupposti filosofici stessi dell'Associazione non possiedono i numeri per fare breccia nell'animo della gente, che ha bisogno di evadere dalla banalità del quotidiano sognando i miracoli di Lourdes, gli alieni in arrivo sui loro dischi volanti o la possibilità di conoscere e di modificare il nostro futuro... Resterebbe, per Voi, la consolazione narcisistica di far parte di una confraternita élitaria o di una casta sacerdotale preposta al vero culto della dea ragione... Ma, ahimé, alla luce di quanto poc'anzi osservato sui grossi limiti in fatto di correttezza razionalistica emergenti dalla Vostra filosofia di base, temo che neppure questa soddisfazione possa esserVi ragionevolmente concessa. Almeno, fino a quando l'atteggiamento sfacciatamente negazionista e materialista che resta alla base dello spirito del CICAP non darà segni di un'apertura mentale assai più sincera di certe dichiarazioni di massima tante volte scritte e sentite da parte Vostra.
Allo stato attuale delle cose, però, temo che il CICAP non abbia un grande avvenire davanti a sé, ed è probabile che anche per le persone meno intellettualmente sprovvedute e non condizionate da filosofie negazioniste e neopositiviste, gli uomini del CICAP sembreranno un giorno - ironia della sorte! - come un gruppo di reazionari e di oscurantisti, aridi personaggi impegnati nel tentativo di ridurre il mondo alla misura della loro soggettiva e limitata percezione del cosmo. Eppure, per uscire dagli angusti limiti del non-pensiero scettico basterebbe meditare su pochi dati di fatto, tutti innegabili e obiettivi: la "coscienza" che anima il più piccolo di noi, e che non è stata ancora spiegata in termini soltanto matematici e fisici - un fenomeno "paranormale", come scrivevo nella mia lettera precedente, che è sotto i nostri occhi a miliardi di esemplari; l'immensità non solo spaziale ma anche temporale dell'universo; l'evoluzione biologica avvenuta sulla nostra Terra e la comparsa, con la specie umana, di una coscienza razionale tutt'ora in fase evolutiva.
Ora, per effetto di una semplice deduzione analogica, è ragionevole ipotizzare che i predetti fenomeni evolutivi siano avvenuti in più tempi e in più luoghi del macrocosmo, e che in milioni e in miliardi di anni esseri a noi sconosciuti abbiano raggiunto un'evoluzione fisica e mentale per noi inimmaginabile (la stessa, magari, che distingue l'Homo sapiens dal virus dell'influenza). Se tutto questo è ragionevolmente possibile, è altrettanto ragionevole supporre che siffatte intelligenze aliene potrebbero interferire di tanto in tanto - con modalità etiche e psicologiche per noi incomprensibili - con l'umanità terrestre, producendo quei fatti e quei fenomeni da tempo noti nelle tradizioni religiose e nella letteratura sul paranormale (guarigioni miracolose, stimmate, apparizioni mariane e curiosi fenomeni celesti - come il "sole" che giocava nel cielo di Fatima il 14 ottobre 1917 davanti a 60.000 testimoni -, reliquie sanguigne che si sciolgono in momenti ben precisi, UFO e "abductions", etc. etc.). Nell'ambito di questa ipotesi troverebbero in parte spiegazione anche quelle ondate di assurda malvagità e di collettiva irrazionalità che in certi momenti storici mortificano la parte migliore del cosiddetto Homo sapiens...
Insomma, la realtà potrebbe essere assai più complicata della minestrina quasi insipida a cui i signori del CICAP vogliono per forza ridurla, allo stesso modo in cui il mondo - e su questo non ci piove - è assai più complesso di quello che il cieco percepisce mediante le sue mani e le sue orecchie. C'è di sicuro, in questo scorcio di fine millenio, un'irrazionalità diffusa ovunque, ma anche un sincero bisogno a livello collettivo di verità e di chiarezza, un desiderio di estendere la conoscenza umana verso altre frontiere, di vedere oltre i limiti condizionati dalla nostra parziale cecità evolutiva.
Ma a tale bisogno, gli operatori del CICAP non trovano di meglio che offrire una visione riduttivamente materialistica del mondo, e in tal modo si autocondannano a essere visti e giudicati, in futuro, come i sacerdoti di una religione laica che ha fatto l'assurdo tentativo di sacralizzare gli enormi limiti a cui l'evoluzione psico-biologica e culturale per il momento ci condanna.
Pertanto, visto che il 10 agosto è di nuovo alle porte, che ne direste di prendere almeno in considerazione l'idea di accettare la sfida sul sangue di San Lorenzo che vi proposi esattamente un anno fa? E inoltre, visto che questa lettera, ancorché un po' lunga mi sembra assai meno complicata, inutile e surreale del lungo pezzo sulle "muche volanti" da Voi pubblicato sull'ultimo numero di Scienza & Paranormale, mi fareste il piccolo favore di pubblicarla per intero - senza tagli o manipolazioni di seconda mano - sulle pagine della Vostra Rivista?
In attesa di riscontro, non mi resta che porgervi i più sentiti ringraziamenti per la Vs. cortese attenzione, assieme ai saluti più cordiali.
Ennio Scannapieco
Biblioteca Provinciale, Salerno